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Kvaratskhelia risponde allo sguaiato tifoso del Liverpool: allo stadio in un attimo cala il silenzio

Un tifoso del Liverpool martedì sera non aveva davvero capito con chi aveva a che fare: a Kvaratskhelia è bastato un attimo per spiegare a lui e tutto il pubblico di Anfield cosa stava succedendo sotto i suoi occhi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Di Khvicha Kvaratskhelia, del suo essere qualcosa di completamente diverso, qualcosa che appartiene a un mondo a sé, libero come il vento e puro come il diamante, si è detto tutto da quando è approdato al Napoli. Preso atto delle sue doti atletiche, tecniche e balistiche, Luciano Spalletti si è impegnato da inizio stagione nel dare al georgiano lo spartito in cui inserire tutto quel ben di Dio. E dunque adesso si vede il 21enne di Tbilisi fare anche grandi rincorse all'indietro per dare una mano in fase di non possesso, ma anche esibire una selezione di scelte più consapevole delle situazioni del match.

Kvara migliora continuamente nella lettura della partita, il che fa capire come si stia ancora esplorando la superficie di questa sorta di alieno scovato dal club di De Laurentiis laddove altri non ritenevano potessero esserci gioielli pronti per essere titolari in una squadra di vertice in Serie A. Pagato una decina di milioni alla Dinamo Batumi e già valutato parecchie volte di più, il georgiano ha qualcosa in cui tuttavia non può migliorare, semplicemente perché ce l'ha già in dosi massicce: la personalità.

Qualcosa che non si insegna e fa la differenza tra un buon giocatore e un campione. Se il campione lo randelli sul campo e lo fischi o deridi dagli spalti, lui ci darà dentro con ancora più cuore, più talento, più perseveranza. I tifosi del Liverpool lo hanno compreso subito anche nella gara di ritorno della fase a gironi di Champions, dopo che Kvaratskhelia già li aveva castigati al Maradona due mesi fa, facendo ammattire i giocatori di Klopp.

Kvaratskhelia inseguito dai giocatori avversari: non è una novità
Kvaratskhelia inseguito dai giocatori avversari: non è una novità

Martedì sera ad Anfield il ragazzo di Tbilisi ci ha messo pochissimo – poco più di 60 secondi – per far capire a tutti, in campo e fuori, che lui era pienamente padrone di un palcoscenico così prestigioso, senza alcun timore reverenziale o possibilità che cambiasse di una virgola il suo calcio. Il tempo di chiudere un triangolo per uscire dal pressing dei Reds sulla propria trequarti ed involarsi sull'amata corsia sinistra. A quel punto il georgiano è stato inseguito furiosamente da Alexander-Arnold e mentre sfrecciava ad un passo dalle tribune, è stato raggiunto da un urlaccio proveniente proprio dagli spalti vicinissimi al terreno di gioco: "Vai Trent! Colpiscilo fottutamente Trent!".

Parole che si sono dissolte – assieme al ruggito di Anfield – appena un attimo dopo, quando Kvaratskhelia ha fatto secco Alexander-Arnold con un tunnel d'esterno, guadagnando campo aperto e poi cambiando gioco con una magistrale apertura mancina per Politano sulla fascia opposta. Lo "oooh" che all'unisono è uscito dalla bocca degli spettatori inglesi e che poi ha lasciato il posto al silenzio è stato il biglietto da visita del georgiano. Nel suo gesto c'era la risposta immediata al tifoso sguaiato: non aveva davvero capito con chi aveva a che fare…

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