Kvaratskhelia racconta l’incontro con Messi in una pausa al Pallone d’Oro: “Non ci ho capito niente”
Khvicha Kvaratskhelia non dimenticherà mai la sua prima volta alla cerimonia del Pallone d'Oro. A 22 anni nemmeno immaginava che avrebbe toccato il cielo con un dito così in fretta (e con pieno merito). Sul red carpet parigino s'è presentato in punta di piedi, un po' in imbarazzo perché non abituato a quell'atmosfera così scintillante che aveva visto solo attraverso la tv. Magari l'aveva sognata, adesso ne era uno dei protagonisti. Aver ricevuto quella convocazione così speciale era stato già motivo di grande orgoglio oltre a regalargli un'emozione indescrivibile.
Un po' impacciato per la timidezza, così appariva il giocatore del Napoli che la stagione 2022-2023 (la prima in uno dei maggiori campionati europei) l'ha vissuta tutta d'un fiato fino a cucire lo scudetto sulla maglia. Le sue prodezze hanno riscosso consensi, uno in particolare quello che deve aver provocato un sussulto al cuore del georgiano: lo ha svelato un giornalista suo connazionale, Dachi Tsurtsumia, che ha raccontato le parole di Kvicha a corredo di quella serata straordinaria.
"Messi era seduto alla mia destra. Durante la pausa pubblicitaria ci hanno avvertiti di non alzarci. All'improvviso si è alzato ed è venuto verso di me, non capivo cosa stesse succedendo, ha alzato il braccio e mi ha stretto la mano. Lo apprezzo moltissimo, è una persona straordinaria".
Quel gesto da parte del ‘dieci' campione del mondo con l'Argentina, incoronato leggenda vivente del football per gli otto Palloni d'Oro messi in fila, lo ha impressionato togliendogli fiato e parola. Del resto, cosa vuoi dire quando un ‘dio del calcio', che hai seguito tante volte attraverso la televisione, un giorno all'improvviso si manifesta davanti? Nulla. Mostri devozione, rendi grazia e pensi a migliorare ancora.
Due stagioni fa nessuno conosceva quel giocatore dal cognome impossibile, arrivò al Napoli perfino tra lo scetticismo dei tifosi partenopei verso il ragazzo che era stato preso dalla Dinamo Batumi e di cui si aveva menzione solo attraverso qualche clip su Youtube. L'esterno d'attacco ci ha messo poco a ritagliarsi un posto speciale nel cuore dei sostenitori azzurri e, grazie alle sue qualità, ha letteralmente fatto irruzione sulla scena del calcio europeo. S'è imposto con la forza del talento e dei numeri, esaltato dal gioco e dalla fiducia di Spalletti nell'annata più bella per il club campano con la conquista del 32° scudetto.
Kvaradona è il soprannome che gli è stato dato, più facile da pronunciare rispetto al suo nome per intero. È partita (anche) da qui la scalata del georgiano che nella speciale classifica del premio più ambito per la carriera di un calciatore s'è piazzato al 17° posto. Un ottimo risultato per un giocatore ‘venuto dal nulla', che lasciò a bocca aperta il Liverpool (ma anche altri avversari) di Klopp in Champions e in campionato – assieme a Osimhen (8° nella graduatoria dorata) – ha trascinato la squadra facendo a fette le difese coi suoi tagli mancini, gli scatti improvvisi, i cambi di passo ubriacanti.