Kvaratskhelia impazzisce per uno dei suoi soprannomi: “Kvaradona non me l’aspettavo ed è splendido”
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Sarà perché all'inizio della sua avventura al Napoli pareva avesse un cognome difficile da scrivere e pronunciare ma sarà perché ha un talento incredibile. Ma per Kvicha Kvaratskhelia abbandonano paragoni illustri e pure un'infinità di soprannomi. Lui, Kvara, che è ormai il suo diminutivo, parla poco, preferisce i fatti che parlano al posto suo: è in doppia cifra con gol e assist, come lui pochissimi in Europa. Gli occhi di tutto il mondo del calcio sono di lui, e mentre il Napoli lo coccola il georgiano svela qual è il suo soprannome preferito.
Quando è sbarcato in Italia si era capito subito che aveva talento. Le sue giocate ormai sono notissime e chi ama il calcio apprezza Kvaratskhelia, al di là dei colori sociali. E in parecchi gli hanno affibbiato dei paragoni di alto livello. C'è chi lo ha avvicinato a miti come Cruyff, Meroni e Best, e chi a Roberto Baggio.
Kvara, che da ragazzino stravedeva per Guti e CR7, in una lunga intervista concessa alla Uefa ha risposto a una domanda pure sui soprannomi e ha detto di averne uno che preferisce ed è quello che unisce il Napoli di ieri e quello di oggi: "Quando sentivo Kvaradona non sapevo come reagire, ma piano piano mi sono abituato e mi fa molto piacere essere paragonato ad un giocatore del genere. E mi ha dato una grande spinta".
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E quando si parla di calcio e di Napoli ovviamente si parla di Diego Armando Maradona, che è sempre una presenza molto forte in città, come ha notato pure il centrocampista azzurro: "La cosa che mi ha sorpreso dei napoletani è che loro qui vivono per il calcio. Non esco spesso, ma quando sono in macchina vedo Maradona ovunque, anche sui finestrini dei taxi. La gente del posto ama il calcio e lo respira".
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Nell'intervista rilasciata al sito della UEFA il calciatore georgiano ha parlato anche della sua famiglia, fondamentale nella sua carriera: "Mio padre mi ha sempre supportato ed era felice di darmi consigli alla fine di ogni partita. Mia madre mi portava sempre agli allenamenti e mi aspettava sempre fino alla fine. I miei genitori sono stati fondamentali per la mia carriera".
Ed ha spiegato perché ha scelto il numero 77: "La scelta è stata fatta con il mio agente. Il motivo del numero? Mi piace il numero 7, per questo ho scelto la 77".
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