Kulusevski è tornato, Conte svela di aver infranto con lui una sua regola assoluta: ha dovuto farlo
Il Tottenham ieri ha rifilato un roboante 6-2 al Leicester, balzando momentaneamente in testa alla classifica della Premier League a pari punti col Manchester City – sono le uniche due squadre imbattute – in attesa dell'impegno odierno dell'Arsenal, che battendo il Brentford si riprenderebbe la vetta. Gli Spurs hanno ottenuto 5 vittorie e 2 pareggi nelle prime 7 partite e con 17 punti arrivano alla sosta con la loro miglior partenza di sempre alla pari con la stagione 2016/17, quando a fine anno arrivarono secondi.
La sconfitta con lo Sporting di martedì scorso in Champions è stata dunque subito riscattata dalla truppa di Conte, sempre più calato nel ruolo di condottiero amatissimo dai tifosi e padrone dello spogliatoio. Contro il Leicester il tecnico pugliese è tornato a schierare dal 1′ Dejan Kulusevski dopo tre partite in cui il 22enne svedese era partito dalla panchina e prima del match ha spiegato come in questa circostanza abbia infranto una sua regola assoluta per quanto riguarda il rapporto con i propri calciatori.
Conte è infatti venuto meno al proprio imperativo di non spiegare mai ai giocatori perché sono esclusi dalla formazione titolare, una regola che stavolta gli è stato impossibile seguire. Kulusevski veniva infatti da un ottimo avvio di campionato, con un gol e due assist nelle prime quattro partite (ieri ha messo a segno un altro assist), dopo aver già impressionato nella seconda parte della scorsa stagione dopo essere arrivato a Londra dalla Juve.
A dispetto di questo, Conte ha deciso nelle ultime partite di schierare in attacco Richarlison e Son Heung-min ai lati di Harry Kane. Parlando coi giornalisti alla vigilia del match col Leicester, l'ex Ct azzurro ha ammesso che stavolta ha sentito di dover parlare con Kulusevski per assicurargli che gode ancora della sua fiducia: "Questo è il bel problema, quando sei in una squadra che sta cercando di essere competitiva. Abbiamo appena iniziato il nostro percorso per essere competitivi. Abbiamo aggiunto un pezzo forte nella nostra rosa rispetto alla scorsa stagione perché Richarlison è un pezzo importante. Tu aggiungi questo pezzo a Sonny, Harry e Deki che hanno fatto davvero bene".
"Lasciare fuori Deki per tre partite di seguito onestamente per me è stato difficile – ha spiegato Conte – Non mi piace dare spiegazioni ai miei giocatori perché altrimenti in ogni partita devo parlare con uno, con un altro e con un altro ancora. Penso che la cosa più importante sia avere rispetto per il ruolo. Ma allo stesso tempo ho parlato con Deki perché dopo tre volte di fila che sei andato in panchina, penso che meritasse di sentire che la mia fiducia era come sempre. Ma è stata solo una decisione tattica perché volevo un forte impatto con i tre attaccanti Richy, Sonny e Harry. Lui non è un attaccante, è un numero 10. Solo per questo. Sono contento perché ho capito molto bene che possiamo giocare con Harry, Sonny e Richy. Allo stesso tempo, Deki è un giocatore importante per me, per la squadra".
"Non è facile prendere una decisione – ha concluso Conte – ma ogni decisione che prenderò è sempre per il meglio della squadra, per il benessere dei giocatori, per non rischiare infortuni. Allo stesso tempo, non voglio perdere la qualità della squadra perché alla fine dobbiamo provare a vincere". Una gestione della rosa che lo ha ripagato alla grande ieri col Leicester, visto che Son Heung-min, lasciato inizialmente in panchina per fare spazio a Kulusevski dopo che Conte lo aveva sempre schierato titolare in questo avvio di stagione nonostante non avesse ancora segnato, si è sbloccato con una clamorosa tripletta.