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Kulusevski dominante in Premier League col Tottenham: Conte ha trovato la formula magica

Dejan Kulusevski ha incantato il popolo degli Spurs alla prima stagione del Tottenham in Premier League. Un gol e un assist frutto del suo nuovo ruolo che Conte gli ha cucito addosso.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Una vittoria netta che mette subito il Tottenham davanti a tutte. Il 4-1 degli Spurs sul Southampton alla prima giornata di campionato in Premier League è a dir poco spettacolare, ricco di giocate superlative e invenzioni dei singoli. Antonio Conte sembra aver definitivamente dato la sua identità ai londinesi dopo l'arrivo nella passata stagione. Un gioco armonico orchestrato da Kane e dai movimenti studiati e precisi di tutto il resto della squadra. Un contesto ideale per qualsiasi giocatore, soprattutto per Dejan Kulusevski che con il tecnico salentino ha saputo esaltarsi e trovare finalmente la sua dimensione.

Il sinistro a giro di Kulusevski che ha portato il Tottenham a segnare il gol del 4-1.
Il sinistro a giro di Kulusevski che ha portato il Tottenham a segnare il gol del 4-1.

C'è il suo zampino nel poker del Tottenham di quest'oggi. L'ex Juventus ha infatti impreziosito la sua prestazione con un assist per il gol dell'1-1 siglato da Sessegnon prima che la squadra di Conte prendesse il largo chiudendo la partita con un poker netto che ha portato la firma dello stesso Kulusevski autore della quarta rete. Un pomeriggio speciale per lo svedese che sembra essere tutt'altro giocatore rispetto a quello che avevamo ammirato a Parma prima di vederlo perdere alla Juventus prima con Pirlo e poi con Allegri. Conte non ha fatto altro che permettergli di giocare in un ruolo più contestualizzato e lui in questo modo può fare davvero quello che vuole.

Conte non ha fatto altro che piazzare Kulusevski nei due che sono a supporto di Harry Kane nel 3-4-2-1 di partenza. Posizionato a destra, con Son a sinistra e l'inglese centrale, lo svedese fa praticamente quello che vuole. E in campo la differenza si vede subito. Kulusevski ha il compito di andare ad occupare lo spazio in quella zona di campo rimasta vuota quando Kane va a prendersi palla a centrocampo. Lo svedese a quel punto, partendo dall'esterno, ha tutto il tempo di puntare l'avversario, far tagliare Son verso il centro permettendo con un solo passaggio l'inserimento di Sessegnon e degli altri centrocampisti. Un movimento tipico del gioco di Conte che Kulusevski ha capito benissimo interpretando questo ruolo alla perfezione.

Praticamente il contrario di quel che era stato fatto alla Juventus prima con Andrea Pirlo in panchina e poi con Massimiliano Allegri prima della partenza per Londra a gennaio 2022. A Kulusevski veniva cambiato spesso ruolo in un sistema di gioco variabile che non ha mai avuto una vera identità. Relegato come esterno di centrocampo o nel tridente offensivo, Kulusevski non ha mai avuto modo di sentirsi libero di spaziare, creare e favorire l'inserimento di attaccanti e centrocampista. Costretto a ripiegare spesso anche in difesa, lo svedese è stato praticamente un altro giocatore rispetto a quello ammirato a Parma e che ora incanta la Londra targata Spurs impreziosito dal lavoro impeccabile di Antonio Conte. Contro il Southampton i numeri parlano per lui.

Kulusevski ha incantato il popolo Spurs alla prima stagionale del Tottenham in Premier.
Kulusevski ha incantato il popolo Spurs alla prima stagionale del Tottenham in Premier.

Ha toccato la palla 59 volte trovando almeno per 3 volte filtranti decisivi per l'inserimento di Kane e degli attaccanti. Conte lo ha inserito in un contesto tattico comunque ben definito e codificato in cui lo svedese ha uno spartito preciso come tutti i giocatori che gli stanno attorno. Solo in questo modo il tecnico salentino è riuscito a recuperare un giocatore che sembrava perso, spaesato e che sembrava fuori da ogni contesto tattico. Un giocatore che oggi avrebbe fatto davvero comodo alla Juventus e che forse ha da recriminare solo sul fatto di non essere mai stata in grado, con i due allenatori avuti da Kulusevski in bianconero, di trovare allo svedese la giusta collocazione in un sistema tattico a lui congeniale. In questo modo ne avrebbero beneficiato anche i compagni di squadra e l'attacco, che dopo l'addio di Cristiano Ronaldo è stato il grande problema dei bianconeri.

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