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Kroos spiega il momento più difficile del ritiro al Real Madrid: “Dirlo ad Ancelotti e a mio figlio”

Comunicare ad Ancelotti l’addio al calcio è stato il momento più difficile per Kroos: “Sapevo che non si sarebbe arrabbiato, ma sarebbe stato un po’ triste”
A cura di Ada Cotugno
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L'annuncio del ritiro di Toni Kroos è stato improvviso per tutti i tifosi e anche per Carlo Ancelotti che non pensava di dover rinunciare così presto al suo centrocampista. Il tedesco ha deciso di dire addio al calcio dopo l'ultimo Europeo con in tasca la Champions League vinta con il Real Madrid, l'ultima ciliegina della torta della sua carriera, ma annunciare il suo ritiro è stato un passo difficilissimo da compiere.

A Marca il giocatore ha raccontato come sta vivendo la sua nuova vita, fra tanti impegni, la famiglia, nuovi lavori al di fuori del calcio e tutti i progetti futuri che sta pianificato. Ma ha rivelato anche un retroscena che riguarda la sua decisione: la parte più difficile di tutte secondo lui non è stata annunciare l'addio al calcio al grande pubblico, ma soltanto ad Ancelotti e a suo figlio maggiore che fino a quel momento lo aveva sempre seguito allo stadio.

Come Kroos ha annunciato il ritiro ad Ancelotti

La parte più difficile non è stato parlare alla famiglia, né tantomeno a Florentino Perez. Nel corso dell'intervista il tedesco ha confessato che il primo ostacolo è stato dire a suo figlio che avrebbe appeso gli scarpini al chiodo: "La verità è che per mia moglie non è stato difficile, perché è stata una decisione condivisa. A casa non è stata una sorpresa, perché abbiamo passato mesi a parlare di questo. Mia moglie era felice di avermi a casa di più. È stato più difficile dirlo a mio figlio maggiore, perché sapevo quanto gli piaceva guardarmi in tv e allo stadio. Ha vissuto tante cose, ha giocato quattro finali di Champions League e da bambino non lo dimenticherà! È stato difficile per mio figlio, sì…".

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Ma, più di ogni altra cosa, è stato difficile comunicare la sua decisione a Carlo Ancelotti, allenatore con cui ha coltivato un bellissimo legame personale: "Ed è stato molto difficile per me dirlo a Carlo, perché si aspettava che continuassi e perché avevamo e abbiamo un ottimo rapporto. È stato il mio primo allenatore qui e non è stato facile dirglielo, ma nella vita tutto ha una fine. Sapevo che non si sarebbe arrabbiato, ma sarebbe stato un po’ triste. Anche per me non è stato un momento facile, perché qualcosa di molto speciale stava per finire. Ho provato a scegliere un buon momento, un momento facile… E ho avuto la fortuna di vincere la Liga con un margine e ho detto “adesso!”. Perché tra la Liga e la finale di Champions League c’era il momento perfetto".

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