Konan ucciso a 32 anni: l’attaccante avvelenato da un cugino mentre era in vacanza
Oussou Konan aveva voluto salutare il nuovo anno in patria, pronto a tornare in Arabia Saudita dopo le festività per rimettersi gli scarpini e difendere i colori dell'Al-Bukiryah, club col quale aveva firmato l'estate scorsa. Il 32enne attaccante si trovava in Costa d'Avorio e mai pensava che lì avrebbe trovato una morte improvvisa: un omicidio a quanto risulta dalle prime indagini sulla vicenda.
L'ex giocatore di Al-Ahly, Gaziantep e Losanna tra le altre – un giramondo del pallone – è morto nella sua città natale di Yopougon, un sobborgo della capitale Abidjan. I primi riscontri del caso – riferisce il portale egiziano KingFut – portano a ritenere che la causa del decesso sia stata un avvelenamento, con il cugino di Konan responsabile.
Nato nel 1989, Konan aveva iniziato la propria carriera nel 2006, entrando subito a far parte di una delle squadre più grandi del suo Paese, l'Africa Sports. Due anni dopo, 19enne, aveva iniziato le sue esperienze all'estero, firmando per l'Esperance in Tunisia. Poi è passato per l'Egitto e da lì in Turchia, Finlandia, Oman e Vietnam. Il suo ultimo club era l'Al-Bukiryah in Arabia Saudita, dove era arrivato da svincolato nel settembre del 2021.
La terribile notizia è stata accolta con sgomento e tristezza dai suoi ex club, che hanno rivolto un ultimo commosso saluto a Konan sui propri profili social, dai finlandesi dell'HJK agli egiziani dell'Al-Ahly. "Vogliamo inviare le nostre più sentite condoglianze alla Federcalcio della Costa d'Avorio e alla famiglia e agli amici di Oussou Konan, ex attaccante del club, scomparso lunedì – scrive il club del Cairo – Il nostro pensiero va a coloro che hanno subìto questa triste notizia. Possa la sua anima riposare in pace".