Klopp eccitato come un bambino, ha visto San Siro per la prima volta: “È una vergogna”
Jurgen Klopp è un passionale. Non si nasconde e esterna spesso tutte le sue emozioni, nel bene e nel male. L'allenatore del Liverpool si è sempre contraddistinto nel corso della sua carriera per il modo in cui vive ogni situazione e per la sua partecipazione alle partite, sia durante che dopo i 90′: il manager tedesco si è fatto notare per questo coinvolgimento anche allo stadio Meazza, dove i Reds giocano l'ultimo match del girone B di Champions League contro il Milan. Klopp per la prima volta nella sua carriera è entrato nella "Scala del calcio" e ai microfoni di Sky non ha nascosto la sua emozione: "Ho 54 anni ed è la mia prima volta a a San Siro, è un vero peccato, una vergogna. Ho giocato spesso contro il Napoli, un paio di volte con Juventus e Roma, ma non ero mai stato qua a Milano. È davvero eccezionale, uno stadio bellissimo. È bello essere qui".
Il tecnico del Liverpool nel corso dell'intervista si guardava intorno davvero estasiato sul terreno di gioco di San Siro nei minuti precedenti al fischio d'inizio. Ancora una volta Klopp dimostra di essere un personaggio davvero unico.
In tanti ricorderanno come il tedesco fu protagonista di episodio molto divertente in occasione della sfida in casa del Napoli ai tempi del Borussia Dortmund: l'allenatore venne espulso nel corso del match contro gli azzurri ed era stato accolto dal custode nella sua stanza con un buon caffè e da lì seguì tutto il secondo tempo della partita. Insomma, si può dire che Klopp si senta a suo agio negli stadi italiani.
Il tecnico tedesco ha elogiato anche Zlatan Ibrahimovic: "È incredibile. Lui e Salah non giocheranno uno contro l'altro. Sono due grandi giocatori. Ibra è una leggenda, giocare a 40 a certi livelli è fantastico".
In merito alla formazione che ha mandato in campo contro il Milan questa sera a San Siro Klopp si è espresso così: "Abbiamo cambiato un po', stiamo giocando tanto, quindi dobbiamo fare delle rotazioni. Qualcuno non sta bene e non l'ho portato. Non possono giocare sempre gli stessi giocatori. Voglio mettere in campo giocatori che hanno fame".