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Klopp è un mostro di strategia, col suo metodo vince ai rigori prima di tirarli: Tuchel nel panico

L’atteggiamento di Klopp e Tuchel prima dei calci di rigore della finale di FA Cup mette in mostra due strategie diverse: il manager del Liverpool potrebbe aver vinto la coppa già in quel momento.
A cura di Vito Lamorte
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Il Liverpool ha battuto il Chelsea nella finale della FA Cup e ha conquistato il più antico trofeo europeo dopo 16 anni di astinenza. La squadra di Jurgen Klopp ha battuto i campioni d'Europa in carica ai calci di rigore dopo una sfida molto combattuta che si è protratta per 120′ a Wembley. I Reds ora sperano in un passo falso del Manchester City per tenere la fiammella accesa fino all'ultima giornata ma sono concentrati anche sul ‘Treble di coppe', formato da Carabao Cup e FA Cup (già vinte) più la Champions League.

Intanto ad Anfield Road si godono il ritorno al successo nel trofeo che molti inglesi ritengono più importante della Premier League: la FA Cup è una vera e propria istituzione perché si tratta della più antica competizione calcistica ufficiale al mondo.

La sfida tra Reds e Blues è stata ben giocata ma non è stata entusiasmante come in altre circostanze: per questo motivo ci sono voluti i tiri dal dischetto per decidere chi avrebbe alzato la coppa nel cielo di Londra. Proprio in occasione dei penalty si è verificata una situazione che ha riguardato Jurgen Klopp e Thomas Tuchel che non tutti hanno notato: di tratta dell'approccio che i due tecnici hanno avuto con i loro giocatori dal fischio finale all'inizio della serie.

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Fin da subito il manager del Liverpool ha dimostrato di avere le idee chiare e al termine della gara si è recato subito vicino ai suoi tiratori per incoraggiarli e stimolarli mentre il tecnico del Chelsea ha iniziato a visionare i suoi appunti prima di confrontarsi con i suoi ragazzi.

Circa un minuto e 45 minuti dopo, Klopp aveva già finito le sue consultazioni e ha fatto alla squadra un discorso breve ma molto passionale. Intanto Tuchel stava ancora rivedendo i suoi appunti e si stava facendo strada in mezzo al gruppo per indicare tiratori e motivare i suoi.

Così mentre Tuchel stava ancora selezionando e chiedendo ai suoi giocatori la disponibilità a calciare dagli undici metri, Klopp aveva già esaurito tutti i suoi compiti e distendeva i nervi del momento scherzando con van Dijk.

Il Liverpool si è schierato a centrocampo molto prima degli avversari e ha scelto di posizionarsi più vicino alla panchina, riuscendo ad avere un filo diretto con lo staff in maniera continuativa. Jürgen Klopp e il suo staff si sono dimostrati ancora una volta superiori agli avversari nell'organizzazione ma la preparazione proattiva, l'esecuzione e la comunicazione sono situazioni che vengono coltivate nel tempo, non si tratta di doti innate. I Reds a livello mentale sono partiti con un leggero vantaggio sugli avversari perché hanno avuto tempo e spazio per prepararsi in maniera più tranquilla, mentre il Chelsea ha fatto tutto più frettolosamente.

Già dopo la vittoria di Carabao Cup Klopp aveva svelato che dietro le performance di alto livello della sua squadra c'è un lavoro fatto con Neuro11, una società che unisce scienza dello sport, neuroscienze e psicologia per ottenere le migliori prestazioni possibili dai giocatori in varie situazioni. I frutti sono sempre più evidenti.

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