Klopp all’addio fa partire un coro: è il nome di una persona, è il suo atto d’amore per il Liverpool
Dirsi addio è sempre difficile: quanto più grande è l'amore, tanto maggiore è lo struggimento. Oggi è stata l'ultima partita di Jurgen Klopp sulla panchina del Liverpool, una vittoria per 2-0 sul Wolverhampton di cui davvero è importato poco a tutti i presenti sulle tribune di Anfield. Il terzo posto era già sicuro, tutte le attenzioni, gli sguardi, i cuori erano per l'amatissimo 56enne tedesco, che lo scorso gennaio ha annunciato a sorpresa che avrebbe lasciato i Reds al termine di questa stagione dopo nove anni. Nove anni nei quali le pur grandiose vittorie di Premier e Champions League dicono il meno del segno che ha lasciato a Liverpool: un'impronta di gioia calcistica che resterà per sempre. L'ultima recita è stata strappalacrime e nel dopo partita Klopp ha sorpreso tutti con l'ultimo atto d'amore per i Reds, lanciando un nuovo coro col nome di una persona e trascinando tutto lo stadio.
Occhi lucidi per tutti ad Anfield fin dalle prime battute del pomeriggio, con Klopp che ha trattenuto a stento le lacrime quando dagli spalti è salito il canto meraviglioso di ‘You'll never walk alone', tutto dedicato a lui, momento ripetuto poi anche a fine match sotto la curva, tra i giocatori commossi.
Ma la commozione ha raggiunto l'apice nel dopo gara, quando il tedesco ha preso il microfono per pronunciare il suo discorso d'addio al popolo di Liverpool. Un discorso interrotto improvvisamente con un coro inneggiante al suo successore sulla panchina dei Reds, Arne Slot, sulle note di ‘Live Is Life'. Dopo un momento di iniziale sorpresa – non tutti avevano capito – gli spettatori si sono uniti al coro: il tecnico olandese in arrivo dal Feyenoord avrà in Jurgen il suo primo tifoso: un gesto che dice tutto del rapporto del tedesco con quei colori.
"Sono sorpreso di non essere già a pezzi – ha detto Klopp nel suo discorso molto toccante – Sono così felice, non posso crederci. L'atmosfera, la partita, il fatto di far parte di questa famiglia, il modo in cui festeggiamo in questo stadio. Grazie mille. Non sembra la fine, sembra solo un inizio. Da qualche settimana ho avuto troppe attenzioni, ma in questo tempo ho capito tante cose".
"La gente mi ha detto che vi ho trasformati da persone che avevano dubbi a persone che ci credevano, ma non è vero – ha continuato il tedesco – Credere è quello che fate da solo, l'avete fatto. Nessuno vi dice di smettere di credere, questo club è nel momento migliore da molto tempo a questa parte. Decidiamo noi se siamo preoccupati o emozionati. Decidiamo se credere o non credere, fidarsi o non fidarsi. Da oggi sono uno di voi e credo in voi". Impossibile non commuoversi.