Kjaer riappare trasfigurato agli allenamenti del Milan: ha fatto una promessa, vuole mantenerla
La barba è lunga. I capelli sono cresciuti molto: lisci e biondi, sono raccolti con un elastico. Ma vi sbagliate se credete siano indice di un aspetto trasandato. Dietro quel look da vichingo c'è dell'altro, una promessa fatta a se stesso. Lo sguardo di Simon Kjær è quello di sempre: fiero e pronto a tutto, più forte anche della sorte avversa che dal 1° dicembre scorso lo ha costretto all'operazione al ginocchio e a chiudere in anticipo la stagione. Tornerà in gruppo in occasione del prossimo ritiro precampionato del Milan, intanto prosegue riabilitazione e allenamenti per recuperare la migliore condizione possibile.
L'espressione che gli leggi in viso non puoi dimenticarla: è la stessa del giorno in cui l'inferno spalancò una finestra dalle viscere della terra provando a inghiottire il suo amico e compagno di nazionale, Christian Eriksen. Il difensore del Milan e della Danimarca era lì, tese braccia e mani, lo strappò dalla grinfie della morte e lo trattenne al di qua del fiume: fu il primo a soccorrerlo e a chiamare aiuto, strinse in un abbraccio la moglie dell'ex interista che s'era precipitata in campo per essere accanto al marito, serrò i ranghi del gruppo a mo' di falange intorno al calciatore che era disteso sul prato mentre i medici lo rianimavano.
Gli costò molto ma Kjaer superò anche quello shock emotivo molto forte. Oggi tiene a bada i demoni e si allena: corre e medita, acquisisce di nuovo tono muscolare, ogni progresso fa è come fare un altro pezzo di deserto. La sua lunga traversata finirà a breve: il Milan lo attende per piazzarlo al centro della difesa, avere una risorsa in più in rosa e un giocatore che in campo fa la differenza per esperienza e qualità.
L'ultima partita giocata è stata a Marassi contro il Genoa: 4 minuti e sente un dolore pazzesco al ginocchio accompagnato da un rumore strano… crac e capisce che quella fitta nasconde qualcosa di più grave. Rottura del legamento crociato, per lui la Serie A è finita a Genova. "Tornerò più forte di prima – disse in un'intervista al tabloid The Guardian -. Amo giocare a calcio ma davanti a me non ho altri 10 anni di carriera e ho imparato ad apprezzare il tempo che mi resta da atleta".
Taglierà i capelli e raderà la barba? Con ogni probabilità sì. Li aveva fatti crescere per un fioretto: ovvero lasciarli crescere fino a quando non sarebbe rientrato in campo. Ecco perché a Milanello ha sfoggiato quel look che non è passato inosservato. È sempre lo stesso Kjaer. In fondo non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.