Kimmich positivo al Covid e stangato: il Bayern taglia lo stipendio di 1.5 milioni di euro
Il Bayern Monaco lo aveva annunciato e lo ha fatto: avrebbe tagliato gli stipendi ai calciatori che, per scelta, hanno deciso di non vaccinarsi contro il Covid qualora si fossero ammalati o semplicemente finiti in isolamento preventivo a scopo precauzionale. Una legge dello Stato tedesco sulla gestione di situazioni del genere da parte delle aziende glielo permette: in buona sostanza il "lavoratore" viene considerato assente ingiustificato e per questo gli vengono effettuate detrazioni sui compensi. Joshua Kimmich, contagiato come Choupo-Moting, è uno dei cinque calciatori del club (tra cui anche Michael Cuisance, Serge Gnabry e Jamal Musiala) che ancora non si sono sottoposti alla profilassi.
La posizione di Kimmich sui vaccini
Il centrocampista bavarese e della Germania è un "no vax" ma la sua è una posizione particolare: non crede che tutto sia una montatura o un grande complotto, non è di quelli che nega la pericolosità del Covid o addirittura arriva a definire fasulli, alterati i numeri sui morti, né si è mai espresso in maniera negativa sull'importanza dei vaccini semmai ha sollevato dubbi sugli effetti collaterali. Lo stesso Kimmich s'è fatto promotore di un'iniziativa apprezzabile: raccogliere fondi per aiutare le persone che hanno perso il lavoro e le famiglie in difficoltà finanziarie proprio a causa della crisi economica provocata dalla pandemia.
Perché finora non si è vaccinato?
E allora perché non si vaccina? In un'intervista a Sky Sport chiarì che le sua perplessità sono altre: teme quali possano essere gli effetti a lungo termine legati al siero inoculato ("non mi sento sicuro", disse). Una decisione che ha alimentato il dibattito all'interno della squadra stessa con Thomas Müller – come riportato dalla Bild – che ammise di "sentirsi più tranquillo" sapendo che tutti i compagni sono vaccinati.
Per il Bayern è assente ingiustificato e lo multa
Adesso che Kimmich ha contratto il Covid, però, le cose cambiano: dal campo dell'opinione personale si passa a quello delle sanzioni che deve scontare perché considerato alla stregua di "un assente ingiustificato". Dopo quindici giorni di quarantena (non era positivo ma era entrato in contatto con soggetti infetti) durante i quali gli sono stati sottratti 768 mila euro lordi di stipendio, lo attendono almeno altre due settimane di isolamento al termine delle quali, dopo aver accertato la negatività con tamponi molecolari, potrà essere a disposizione del tecnico. Nel frattempo vedrà un segno meno ulteriore comparire in busta paga: vedrà defalcati altri 768 mila euro dai compensi per un totale, finora, di circa 1.5 milioni di euro (rispetto a un ingaggio di 10 milioni lordi a stagione).