Kim cade in disgrazia al Bayern Monaco, ora è panchinaro fisso. Tuchel: “Non c’è bisogno di cambiare”
Era difficile immaginare, sia per Kim Min-jae che per tutti quelli che ricordano l'eccezionale rendimento del 27enne difensore sudcoreano nel Napoli, un crollo così repentino delle sue azioni al Bayern Monaco. Ed invece l'ex pilastro dello scudetto azzurro, eletto miglior difensore della scorsa Serie A, non gioca più in Baviera: Tuchel ha fatto fuori sia lui che Upamecano, preferendo la coppia di centrali formata dall'ex juventino Matthijs de Ligt e da Eric Dier, centrocampista arrivato a gennaio in prestito dal Tottenham e schierato in difesa dal tecnico del Bayern. "Non c'è bisogno di cambiare", è la sentenza che inchioda alla panchina Kim a tempo indeterminato.
Il coreano non aveva convinto del tutto nella prima parte della stagione, pur venendo schierato titolare da Tuchel in 21 partite su 23 fino alla sua partenza a fine dicembre per giocare la Coppa d'Asia con la sua nazionale. Lui per primo già all'epoca se n'era reso conto: "Non sono completamente soddisfatto dei miei primi sei mesi in Bundesliga, quando tornerò dovrò continuare a lottare per il mio posto", aveva detto.
Ancora in campo dal 1′ per qualche partita dopo il suo ritorno, Kim ha perso il posto nelle ultime gare – e con lui anche Upamecano – in una stagione che vede sì il Bayern qualificato per i quarti di Champions League, in cui affronterà l'Arsenal, ma anche molto staccato in campionato rispetto allo straordinario Leverkusen capolista, che sembra ormai avviato alla vittoria del titolo sotto l'illuminata gestione di Xabi Alonso. L'ex Napoli ha giocato gli ultimi 9 minuti contro il Lipsia, poi ha rimpiazzato l'assente de Ligt col Friburgo, tornando in panchina nelle ultime tre partite contro Lazio, Mainz (è entrato nell'ultimo quarto d'ora sul 7-1) e oggi col Darmstadt, tutte vittorie.
La nuova coppia formata da de Ligt e Dier ha portato in cascina complessivamente cinque vittorie nelle cinque gare in cui è stata impiegata dal 1′, dunque è comprensibile che Tuchel non voglia toccarla: "Vincono le partite, lavorano bene tra loro e anche con i terzini. La comunicazione tra i due è molto buona. Non c'è motivo di cambiare in questo momento. È estremamente difficile per Kim, soprattutto perché merita davvero di giocare ed è straordinariamente bravo. Ma a volte è così".
Dal canto suo, il coreano – pagato al Napoli una cinquantina di milioni la scorsa estate – è costretto a fare buon viso a cattivo gioco: "Non l'ho mai sperimentato prima, ma penso che potrei imparare qualcosa da questa situazione – ha detto a T-online – Solo perché non gioco non significa che sono completamente fuori strada. Ho sempre fiducia nelle mie capacità quando scendo in campo. Finora ho giocato molte partite, ma poiché ci sono così tanti buoni giocatori qui al Bayern, può succedere di non giocare". Il problema è che adesso succede sempre.