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Keylor Navas è finito sotto accusa in tre posti diversi: è accusato anche di “schiavitù moderna”

L’ex portiere di PSG e Real Madrid è finito nei guai più volte. Navas deve affrontare una causa a Parigi per lavoro nero, un’altra a Madrid per la rottura di un contratto con il suo ex agente, e pure in Costa Rica è finito in tribunale.
A cura di Alessio Morra
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Keylor Navas a 38 anni continua a giocare, sta svernando in Argentina, dove per la verità non ha iniziato benissimo. Navas ha vinto 33 titoli nella sua carriera, ha giocato con PSG e Real Madrid, con cui ha vinto tre volte la Champions League. Il portiere di Costa Rica nella vita di tutti i giorni, quella extra calcio, non se la passa tanto bene perché è coinvolto in situazioni spinose che gli hanno provocato problemi legali in tre posti differenti: a Parigi, Madrid e in patria.

Navas accusato di lavoro nero a Parigi

Navas ha giocato in Francia, con il PSG, per quattro anni e mezzo. E a Parigi deve affrontare i problemi più seri. La scorsa estate il portiere venne denunciato da un uomo, tecnicamente un assistente personale, che ha fatto partire la denuncia perché Navas non lo aveva contrattualizzato e lo costringeva a vivere in uno scantinato umido e senza finestre. Denunciato per lavoro nero.

L'avvocato del denunciante nei mesi scorsi disse: "Siamo al confine del diritto penale con fatti che, dal mio punto di vista, possono essere considerati al limite della schiavitù moderna", e mostrò come prova anche un video nel quale il portiere diceva a quell'uomo: "Qui non lavoriamo secondo le leggi francesi, ma senza un contratto francese, ti pago in contanti e lavoriamo secondo le mie regole".

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Ed è in causa a Madrid con l'ex procuratore

Parigi l'ha lasciata con un procedimento in corso, meglio non va a Madrid, dove Navas ha un'altra causa in ballo. Perché il classe 1986 è stato condannato un anno fa dal Tribunale di primo grado al pagamento di 250 mila euro, più interessi di mora, per aver violato, il contratto firmato nove anni prima, con l'agenzia di giocatori Breathe Football, gestita dal suo ex agente Ricardo Cabanas. L'ex del Real non ha pagato ed ha presentato ricorso.

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Doppio contenzioso in Costa Rica

In patria invece Navas deve affrontare un terzo processo. Qui il nastro si riavvolge un po'. Perché si torna al 2020, quando il portiere e la moglie sono stati denunciati per una controversia che coinvolgeva l'azienda di sistemi di elettrostimolazione Electro Body Center. Quest'affare si è rivelato un buco nell'acqua. Con l'ex blancos che quando cedette la società lasciò ai compratori una serie di problemi tecnici. I compratori gli fecero causa e in tribunale chiesero un risarcimento di 150.000 dollari.

Inoltre, ma qui non ci sono processi veri, c'è un'altra polemica che lo riguarda e che ha preso piede in Costa Rica dove diversi dirigenti federali lo hanno accusato dicendo che avrebbe minacciato di far perdere la nazionale se non avesse licenziato un commissario tecnico.

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