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Keylor Navas denunciato per lavoro nero: “Qui si lavora secondo le mie regole”

L’ex portiere del Psg deve rispondere delle accuse rivoltegli da un ex dipendente. L’avvocato del querelante: “Anche se sei una stella del calcio, non hai il diritto di liberarti da tutte le regole”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ex portiere del Real Madrid e del Paris Saint-Germain, Keylor Navas, dovrà difendersi in tribunale dalle accuse di una persona che lo ha denunciato per lavoro nero. A complicare la posizione del portiere sarebbe anche un video nel quale, rivolgendosi in maniera molto esplicita, affermerebbe che è lui a dettare regole e condizioni per l'impiego. In buona sostanza, se voleva restare alle sue dipendenze ed essere pagato doveva accettare quei metodi ‘poco ortodossi' del datore di lavoro.

L'ex dipendente sostiene di aver lavorato per Navas senza essere regolarizzato, totalmente scoperto, privo di busta paga e copertura assicurativa/previdenziale. La mansione che svolgeva sarebbe stata molto generica: era impiegato in qualità di assistente per 90 ore settimanali (circa 13 al giorno) per uno stipendio di 3 mila e 200 euro al mese pagati in contanti.

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Un video mette nei guai l'ex portiere del Psg

Nell'atto depositato alla Procura di Versailles emergono dettagli sulla vicenda forniti dal querelante: secondo la sua versione Navas gli avrebbe detto che preferiva lavorasse "secondo le sue regole" e non in base alla legge francese.

Non è l'unico aspetto di una questione che – alla luce di quanto affermato dal denunciante – presenta ancora qualche lato oscuro: ovvero, che Navas lo abbia costretto ad armarsi e gli abbia fornito come alloggio un seminterrato umido e senza finestre. Per quanto tempo? Quasi due anni (venti mesi, per la precisione) a partire dal 2019, secondo in accordo verbale e con l'incarico di assistente personale oltre addetto alla manutenzione.

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A corredo della denuncia c'è anche un video mostrato dall'emittente francese BFMTV (e successivamente rimosso). Una registrazione nella quale Navas avrebbe risposto così alla persona che chiedeva di essere regolarizzata: "qui non lavoriamo con le leggi francesi" e "senza contratto francese, vi pago in contanti, lavoriamo secondo alle mie regole".

L'avvocato del querelante: "Al limite della schiavitù moderna"

Durissime le parole dell'avvocato del querelante che ha parlato ai media per spiegare il fondamento della denuncia: "Siamo al confine del diritto penale con fatti che possono essere considerati al limite della schiavitù moderna", le parole di Yassine Yakouti, avvocato della presunta vittima.

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La chiosa è stata altrettanto rumorosa, a giudicare dal riverbero che ha avuto la vicenda. "Anche se sei una stella del calcio, non hai il diritto di liberarti da tutte le regole", è stata la riflessione conclusiva da parte del legale. Il tribunale dirà l'ulti a parola.

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