Kessié vittima di una trappola perfetta: l’Inter l’ha preparata nei minimi dettagli
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Franck Kessié esce male dal derby con l'Inter. Alimenta sensazioni negative, dà fiato alla contestazione strisciante nei suoi confronti a corredo di una trattativa per il rinnovo stancante. Tre momenti fotografano una gara che nel complesso lo ha visto nel cono d'ombra e con il torto – ma non è solo colpa sua – di essere caduto nel tranello di Calhanoglu, molto furbo nel procurarsi il calcio di rigore. Tre stecche che spiccano perché viene risucchiato spesso nell'imbuto che gli avversari gli disegnano intorno, è abbastanza ingenuo nell'agganciare il polpaccio del turno, manca di lucidità e sangue freddo in occasione della ribattuta sul palo centrato da Saelemaekers.
Il centrocampista ivoriano doveva (e poteva) essere decisivo, non ci è mai riuscito lasciando traccia di sé finendo nella "lista dei cattivi" per una prestazione sufficiente, a giudicare da una parte dei dati statistici, macchiata (anche) dalla distrazione che ha portato al tiro dal dischetto concesso da Doveri e trasformato dall'ex. Numeri che non dicono tutto sulle difficoltà incontrate dall'ex Atalanta: è stato in campo per 90 minuti, ha toccato 75 palloni e vinto 5 duelli su 6 tra contrasti a terra e aerei.
Una prova di lotta e molto poco di governo, che ha risentito molto anche dalla ragnatela nella quale è finito. Nella zona nevralgica, in quella tonnara che può essere la metà campo, il rais non è stato lui. E ha finito col soffrire la pressione costante a cui era sottoposto dagli avversari (spesso in tre) che lo aggredivano in quel settore del campo che s'è trasformato in una palude.
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Facile, facile immaginare quale sia stata la media dei commenti che ha scatenato i tifosi in relazione alla richiesta d'ingaggio del calciatore per restare al Milan (8 milioni di euro). Tra i giudizi trancianti ce n'è uno molto più severo per l'autorevolezza della persona che lo ha espresso. "Kessié ha il diritto di chiedere tutti i soldi che vuole, come il club di non accettare e mantenere la sua linea di equilibrio – le parole di Seedorf -. Finora ha fatto molto bene ma nel girone di Champions il Milan è ultimo e non mi sembra che il giocatore sia stato decisivo per vincere lo scudetto".