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Kerzhakov ha fatto la storia del calcio russo, ora vuole solo la pace: “Non capisco e ho paura”

L’ex bomber della nazionale russa Aleksandr Kerzhakov lancia un messaggio forte contro la guerra voluta da Putin in Ucraina: “Ho paura, non avrei mai creduto che potesse accadere una cosa del genere”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Aleksandr Kerzhakov non è uno dei tanti: parliamo di uno dei più grandi bomber del calcio russo, leggenda dello Zenit San Pietroburgo e colonna della nazionale, con 30 gol in 91 presenze. Insomma, la sua voce fa rumore e lui stesso se ne rende conto, cercando di dosare le parole nel corso dell'intervista su YouTube col giornalista Nobel Arustamyan, che ha rilasciato da Dubai dove si trova adesso dopo aver lasciato la Russia lo scorso anno.

Ma pur con tutte le cautele, il messaggio del 40enne ex attaccante, che oggi fa l'allenatore, è potente: no alla guerra, con tutto quello che ne consegue nei confronti della politica di aggressione dell'Ucraina perseguita dal presidente della Russia Vladimir Putin. Kerzhakov ha spiegato di aver lasciato il Paese proprio a causa della difficile situazione e della paura per sé e la sua famiglia.

Aleksandr Kerzhakov con la coppa del campionato russo vinto in maglia Zenit nel 2015
Aleksandr Kerzhakov con la coppa del campionato russo vinto in maglia Zenit nel 2015

"Ogni giorno guardi e leggi le notizie. Ti rendi conto della portata di tutto quello che sta accadendo. È diventato molto pesante per me e mia moglie, quindi ce ne siamo andati", ha detto Kerzhakov a cuore aperto, rifiutando tuttavia di definirla una fuga. L'ex attaccante ha spiegato che lui e la sua famiglia si sono trasferiti a Dubai lo scorso autunno: "A causa della situazione attuale volevamo trasferirci in un posto caldo ed essere semplicemente lì invece che in Russia. Non per fuggire, non per rinnegare la patria, ma solo per andarcene per un certo periodo di tempo".

E tuttavia nelle sue parole riecheggiano anche i timori legati alla libera espressione del proprio pensiero nella Russia di Putin: "È molto difficile parlare in un modo che non influenzi nulla. Questo è il problema, uno dei maggiori problemi in questo momento in Russia, purtroppo. Ho paura. Non avrei mai creduto che potesse accadere una cosa del genere".

Kerzhakov oggi fa l'allenatore: ha appena lasciato la panchina del Karmiotissa Polemidion a Cipro
Kerzhakov oggi fa l'allenatore: ha appena lasciato la panchina del Karmiotissa Polemidion a Cipro

Poi il ripudio della guerra, forte e chiaro: "Dopo praticamente ogni intervista, mi veniva chiesto qual è il mio più grande desiderio, cosa vorrei. L'unica cosa che ho sempre chiesto è che non ci siano guerre. Ovunque nel mondo. Quindi non capisco come sia possibile che in una società così moderna e progressista possano accadere le cose che stanno succedendo".

Il passato di gol allo Zenit, alla Dinamo Mosca e al Siviglia è alle spalle, così come i campionati e le coppe vinte, il titolo di miglior giocatore di Russia nel 2005: oggi Aleksandr cerca il suo posto nel mondo. Basta che sia lontano dalla guerra, dalla follia, dalla morte. Dalla Russia di Putin, all'alba del 2023.

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