Keita Baldé, Zaccagni e Caputo i colpi a sorpresa dell’ultimo giorno di mercato
Quattro le sorprese dell'ultima giornata di mercato. La sessione estiva delle trattative si è chiusa senza colpi di scena particolari da parte delle big ma ci sono alcune operazioni che hanno catalizzato l'attenzione: il ritorno d Keita Baldé in Italia (giocherà nel Cagliari che lo ha rilevato dal Monaco), il colpo last-minute che ha permesso alla Sampdoria di prendere Francesco Caputo dopo il no di Petagna e del Napoli, il trasferimento di Mattia Zaccagni dal Verona alla Lazio, l'arrivo di Brekalo al Torino quasi sul gong (ha effettuato le visite mediche un'ora prima della chiusura). E poi c'è stato lo sprint del Genoa che ha consegnato al tecnico Ballardini un poker di acquisti: Maksimovic, Fares, Touré, Caicedo.
Non c'è stato il classico exploit. Del resto, non c'erano le premesse perché accadesse. Anzi la finestra di mercato passa alla storia per le cessioni clamorose di Cristiano Ronaldo al Manchester United (un addio che alla Juve è costato molto in termini sportivi, d'immagine ed economici per la minus-valenza subita), Romelo Lukaku al Chelsea e Hakimi al Psg. A Torino le ultime 24 ore sono state scandite dal messaggio di Miralem Pjanic che, nel rispondere a un tifoso, lasciava intendere come la transazione tra Barça e bianconeri fosse impossibile. Dinanzi alla condizione imposta dai catalani (accollarsi per intero lo stipendio da 8.5 milioni del calciatore) la ‘vecchia signora' s'è tirata indietro. Unico sussulto, il rientro di Moise Kean.
Il Milan ha provato a rilevare Adam Ounas dal Napoli ma s'è scontrato con la reticenza dei campani a lasciar partire il franco-algerino (che gode della stima di Spalletti): aveva offerto 3 milioni per il prestito oneroso ma s'è fermato al cospetto dei 20 milioni di euro chiesti dai partenopei. È giunto Junior Messias dal Crotone a margine di un mercato mirato con gli arrivi di Maignan, Giroud, Bakayoko e Florenzi. Correa (già in gol in campionato) e Dumfries sono gli affari messi a segno dall'Inter che ha dovuto operare all'insegna dell'austerity e adesso deve sciogliere i nodi dei rinnovi di Lautaro, Barella e Brozovic. Koopmeiners è l'ennesima scommessa dell'Atalanta che è riuscita a trattenere Zapata e Gosens e ha aggiunto in difesa lo juventino Demiral al posto di Romero ceduto al Tottenham.
Alla Roma è mancato lo scatto sul mercato: poteva essere Sergio Olivera del Porto. Abraham è l’acquisto più caro, Shomurodov sembra offrire garanzie, Rui Patricio è un portiere d'esperienza (ruolo che ha fatto dannare dall'addio di Alisson), Matias Vina sulla corsia di sinistra per adesso ha mostrato buone referenze. Quanto alla Lazio di Sarri partita a spron battuto in campionato, resta tutto da scoprire Basic mentre Zaccagni è la pedina che con il tecnico toscano può esaltarsi.
In coda alle big c'è il Napoli che ha puntato su un mercato conservativo: è riuscito sì a non vendere i pezzi pregiati (Koulibaly, Fabian Ruiz, Zielinski, Insigne) ma non ha sciolto il nodo del rinnovo del capitano né ha colmato la lacuna del terzino sinistro che trascina da tempo. L'arrivo di Juan Jesus (che il tecnico ha avuto alla Roma) è una soluzione tampone, così come in extremis è stato dato all'allenatore per rinforzo a centrocampo (Anguissa dal Fulham sempre a prezzo di costo e in prestito) resosi necessario per l'infortunio di Demme.