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Keita Balde a Fanpage.it: “Il Marocco non ha nulla da perdere, è un orgoglio per l’Africa”

Keita Balde è stato ospite durante la diretta “Fuori dal Mondiale” sui canali social di Fanpage.it. L’attaccante attualmente in forza allo Spartak Mosca ha parlato ed esaltato soprattutto la favola del Marocco.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Keita Balde è stato ospite durante la diretta “Fuori dal Mondiale” sui canali social di Fanpage.it. L'attaccante attualmente in forza allo Spartak Mosca ma che ha lunghi trascorsi nella nostra Serie A tra Lazio, Monaco, Inter, Sampdoria e Cagliari dopo essere cresciuto nel settore giovanile del Barcellona, ha analizzato i Mondiali e le due semifinali che si dovranno giocare. Keita ha espresso profondo rispetto per Nicolas Burdisso, presente anche lui durante la diretta, esaltando la sua professionalità quando i due si sono sfidati in campo: "Un grandissimo professionista, un top, un grande uomo, ha tutto il mio rispetto". Detto ciò si inizia a parlare dei Mondiali e soprattutto dell'Argentina che insieme alla Francia ora è la favorita per un posto in finale e anche per la vittoria del titolo allo stesso livello dei transalpini.

"Unica pecca dell'Argentina è che tanti giocatori in attacco hanno quasi tutti lo stesso stile, più debole rispetto alle altre a combinarsi – ha spiegato – Ci sono Messi, Dybala, Papu, tutti piccolini, poi Lauti e Alvarez ma hanno quasi tutto lo stesso stile e in certe frazioni di gioco la squadra fa un po' fatica ad adattarsi". Keita spiega la differenza con la Francia che indubbiamente sembra essere davvero la più forte, anche per lo stesso ex attaccante della Lazio: "La Francia la metto prima dell'Argentina insieme al Brasile a livello di rosa – ha aggiunto il giocatore senegalese – Anche se in difesa nei momenti clou sono il top gli argentini, ci sono Otamendi e Romero, e io ho giocato con Scaloni alla Lazio, ma gli argentini su quello hanno il triplo da dare".

Così come accaduto in questo caso, anche a Keita viene chiesto perché sia diventata così particolare la foto dell'esultanza dei giocatori dell'Argentina in faccia ai giocatori olandesi: "Una foto così non si può tirare fuori dal contesto – spiega – In campo succede di tutto tra rabbia e tensione. Scatti quella foto e la fai vedere online è normale che è negativa ma se analizza gli episodi, le chiacchiere prima della partita, c'è altro. Se vinci ok ma se perdi devi assumerti tutte le responsabilità. In campo succedono cose peggiori di queste".

L'Argentina come la Croazia. È il pensiero di Keita che paragona la grinta e la caparbietà della squadra di Scaloni a quella di Modric e compagni: "Anche la Croazia ha la stessa personalità, loro non mollano niente, possono avere anche l'avversario più forte ma non gliene frega niente, nel campo separano proprio bene tutto, sono dei guerrieri – ha detto con sicurezza l'attaccante – Infatti dopo la finale in Russia, nonostante il cambio di generazione, restano una nazionale forte e credo che quella sia la sua arma, sono dei guerrieri che non mollano".

Pochi gli aspetti da sottolineare tecnicamente e tatticamente: "La Croazia forse era abituata ad avere il Mandzukic della situazione e quindi devi avere anche quella fortuna che tutti i pezzi si uniscano per fare un grande torneo e avere la squadra perfetta". L'argomento Messi viene invece sviscerato quando si parla del suo Mondiale vissuto nell'Argentina con Maradona Ct. Burdisso lo ricorda con emozione, mentre Keita avrebbe qualsiasi cosa per esserci: "Io avrei pagato per vedere Maradona allenatore e Messi giocatore, mamma mia! Nel 2010 sono stato felice però perché l'ha vinto la Spagna".

Da Messi a Cristiano Ronaldo è un attimo, e nonostante l'eliminazione del Portogallo e tutto ciò che è accaduto al numero #7 della nazionale di Santos, Keita non riesce a valutare negativamente uno come CR7: "Stiamo parlando di un campione sotto tutti gli aspetti e io l'ho sempre avuto come riferimento e mi dispiace vederlo in queste situazioni, speravo di vederlo in una finale con il trofeo che gli manca, ma il calcio è così, non puoi avere tutto – ha detto – È l'idolo di tanta gente e bambini, ho un grande rispetto per lui, non posso dire niente di male e ha fatto una carriera che parla da sola e gli auguro il meglio".

Keita ovviamente è felice che una nazionale africana possa andare ancora avanti nei Mondiali. Il Marocco è una sorpresa, e sta facendo vivere a tutti il mondo un sogno. "Un giocatore della Francia che metterei nel Marocco? Prenderei Dembélé perché è un amico ma anche un giocatore con un potenziale assurdo e so che adesso è un giocatore incredibile e prenderei lui tutta la vita per il Marocco – ha spiegato analizzando la squadra di Hakimi – Il Marocco non ha nulla da perdere e non si sa mai. È il bello del calcio". L'occasione migliore per dimostrare che anche il continente africano può dire la sua nel calcio mondiale vantando anche giocatori di spessore: "Il Marocco è un po' tutta l'Africa – ha spiegato Keita – Non abbiamo questo peso mondiale riconosciuto pur avendo giocatori nella scala del calcio, basta pensare Benzema e Mané nell'Olimpo del Pallone d'Oro. Facciamo fatica a fare il salto di qualità per arrivare lontano".

Keita spiega al meglio il suo concetto: "Nel Senegal e nel Marocco se vedi i nomi però possono lottare con chiunque. Credo che possano giocarsela con chiunque e il Marocco oggi è una sorta di orgoglio". Keita ha poi parlato del possibile sviluppo del calcio africano con le strutture che ci sono in Europa. "C'è tanto talento in Africa, ma sicuramente non abbiamo le possibilità che ci sono in Europa ma magari con gli sviluppi di adesso con le connessione con la Francia come ad esempio Metz e Marsiglia, possono uscire giocatori come il Mané della situazione e tanti altri". Infine il suo personalissimo pronostico sulle semifinali e dunque sulla finalissima: "Chi passa tra Argentina e Croazia? Argentina – ha detto in conclusione – Marocco-Francia? Vorrei Marocco con tutto il cuore ma sono più realista e dico Francia".

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