Kazu Miura: “Ero all’aeroporto di Genova, uscì il mio bagaglio con un biglietto. Ero terrorizzato”
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A quasi 58 anni (li compirà il prossimo 26 febbraio), Kazuyoshi Miura gioca ancora nel calcio professionistico, con la maglia dell'Atletico Suzuka nella quarta serie giapponese, e non ha alcuna intenzione di smettere: "Lo farò a 60 anni? Dipende dal fisico e dalla testa. A marzo inizierò la mia quarantunesima stagione tra i professionisti. Il mio obiettivo è arrivare a novembre 2025, finirla e poi pensare al futuro. Voglio solo divertirmi. Il calcio per me è amore. Non ho ancora intenzione di guardarlo, voglio giocarlo. Voglio scendere in campo con lo scaldacollo quando ci sono cinque gradi e viverla così". Miura in Italia ha fatto epoca, pur avendo giocato in Serie A per un solo anno, col Genoa nella stagione 1994/95: fu infatti il primo giapponese a calcare i campi della nostra massima serie. L'attaccante, allora 27enne, scese in campo 21 volte col Grifone, segnando un solo gol. Quell'unica rete peraltro lo ha reso iconico e consegnato alla storia: la mise a segno nel derby, pur perso 3-2. Kazu lo ha capito solo anni dopo, quando si è ritrovato all'aeroporto di Genova.
Kazu Miura e il ritorno a Genova qualche anno dopo: "Lì ho capito che gli italiani sono unici"
All'inizio Miura non aveva capito cosa stesse succedendo e il sentimento che lo ha colto in quel momento è stata la paura: "Ero all'aeroporto di Genova, sarà stato il 2002 – racconta alla Gazzetta dello Sport – Vedo sbucare il mio bagaglio dal rullo e intravedo un biglietto con su scritto ‘grazie'. Pensai a un furto. A uno di quei ladri alla Lupin che ti lasciano un messaggio dopo averti derubato. Ero terrorizzato, poi ho preso la valigia. C'era scritto ‘grazie… per quel gol contro la Sampdoria. Firmato:lo staff dell'aeroporto'. Lì ho capito che gli italiani sono unici".

Miura a 57 anni e 11 mesi è il giocatore più anziano in attività, non certo un personaggio di secondo piano, visto che parliamo di un bomber con 92 presenze e 58 gol all'attivo in nazionale, con cui ha vinto una Coppa d'Asia nel 1992, venendo eletto miglior calciatore della competizione: "Ho un dietologo e un cuoco che mi accompagnano ovunque, mangio solo cose consigliate e cucinate da loro – spiega a proposito della sua longevità – Durante il campionato mi sveglio alle 6:30, pranzo tra le 12 e le 13, a seconda dell'orario di allenamento mattutino, e ceno alle 18:30. Il pomeriggio lo passo a fare… manutenzione: massaggi, palestra, trattamenti. Poi stacco tutto e dormo".
Si torna a quel gol messo a segno in un derby della Lanterna il 4 dicembre 1994, un pregevole tocco su Zenga in uscita: "Quella rete non servì a evitare la sconfitta per 3-2, il tempo mi ha fatto capire la sua importanza. Un paio di anni fa sono tornato a Genova con la famiglia per passare il Natale e percepii il valore di quel gol. Un amico allenatore mi portò in mezzo ai bambini che seguiva e mi presentò così: ‘Ma lo sapete che questo signore ha segnato nel derby?'. Nessuno ci credeva, così lui tirò fuori lo smartphone, il gol è su YouTube. La reazione è stata incredibile. Una sorta di ‘wow' condiviso: ‘Ma sei davvero tu?'. Io non sapevo cosa dire. Ecco, lì mi sono reso conto di quanto sia stato importante quel gol. Io gioco per questo. Per far divertire la gente e divertirmi io".
L'amicizia con Roberto Baggio: "Va pazzo per la cucina giapponese"
Miura è legatissimo a Roberto Baggio: "L'ho conosciuto in Giappone nel 1993, l'anno in cui sono diventato il miglior giocatore asiatico. Roberto stava lavorando a un libro e scelse di incontrarmi. Parlammo di calcio, di vita, del buddismo, del legame con la nostra cultura. Fu quella la prima volta, poi ci frequentammo anche in Italia. Nel calcio è il mio migliore amico. Va pazzo per la cucina giapponese".