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Karsdorp risponde a Mourinho e scoppia la lite nello spogliatoio della Roma: interviene la squadra

“Traditore”, è così che Mourinho ha definito in diretta tv Karsdorp senza fare apertamente il suo nome. Ma la ricostruzione dei fatti e degli episodi riconduce al difensore olandese della Roma. E nello spogliatoio è successo di tutto.
A cura di Maurizio De Santis
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Il caso Karsdorp è scoppiato dopo le parole di Mourinho in tv, a margine del pareggio col Sassuolo.
Il caso Karsdorp è scoppiato dopo le parole di Mourinho in tv, a margine del pareggio col Sassuolo.

Traditore della Roma. Le parole di José Mourinho sono state come una sentenza nei confronti di Rick Karsdorp che s'è ritrovato sulla graticola subito dopo la partita (e la sconfitta) contro il Sassuolo. Sbattuto come il mostro in prima pagina anche se il tecnico portoghese non ha mai fatto il suo nome, ma la ricostruzione dei fatti e gli spifferi dallo spogliatoio giallorosso hanno finito col fornire dettagli a sufficienza per tracciare l'identikit preciso del calciatore il cui atteggiamento "per nulla professionale" era stato denunciato in tv dal tecnico.

L'agente del difensore olandese ha fatto la voce grossa, una levata di scudi rispetto agli strali lanciati contro il suo assistito al quale con ogni probabilità dovrà trovare nuova sistemazione a gennaio, considerata la scomunica da parte del tecnico portoghese. "Sono sorpreso e spettouna spiegazione dal club – ha ammesso a Nos, Johan Henkes – e sul modo in cui lo ha fatto. Non si tratta così un giocatore che gioca in questa squadra da cinque anni".

Da cosa era motivata quella reprimenda pubblica? Da alcuni atteggiamenti del giocatore sia nel corso del match di Reggio Emilia sia in riferimento a qualche altro episodio che sarebbe avvenuto qualche giorno prima, in occasione del derby con la Lazio.

Cosa avrebbe fatto Karsdorp per provocare quella reazione così plateale? Quanto accaduto al Mapei Stadium sarebbe solo la punta dell'iceberg di un rapporto ormai logoro con Mou che gli avrebbe imputato tre cose in particolare (secondo una ricostruzione del Corriere dello Sport) che spostano il piano della riflessione sull'approccio alla partita più che sul rendimento.

Un momento dell'azione che porta al pareggio del Sassuolo, la disattenzione del difensore olandese agevola la fuga dell'avversario.
Un momento dell'azione che porta al pareggio del Sassuolo, la disattenzione del difensore olandese agevola la fuga dell'avversario.

Tre istantanee tracciano i contorni del caso esploso dopo aver gettato al vento due punti pesanti nella lotta per un piazzamento in Champions. Le prime due sono legate l'una all'altra: Karsdorp non era pronto subito, come l'allenatore auspicava e la necessità dell'incontro richiedeva in quella fase dell'incontro; l'ingresso dimesso del calciatore che, al momento della sostituzione, mette piede sul rettangolo verde con apparente disinteresse, come se stesse lì perché deve e non perché senta di essere utile alla causa, senza alcuna vigoria e con una flemma inadeguata rispetto alla situazione.

Il resto fa da aggravante e accorcia la miccia: non esulta dopo la rete di Abraham anzi sembra prendersela con un compagno (Cristante) per non avergli passato la palla; in occasione del pareggio di Pinamonti si lascia sfuggire Laurentié, non è abbastanza determinato nel contrastare l'avversario autore del cross che porta alla rete dell'1-1 del Sassuolo.

Ci sarebbe dell'altro, ma serve fare un passo indietro e tornare alla sfida con la Lazio quando il difensore olandese fa rientro nello spogliatoio senza restare in panchina e mormorando qualcosa al tecnico mentre abbandona il campo. Mou ha già perso le staffe e quel che accade nel pancia del Mapei – ne parla la Gazzetta dello Sport – aggiunge altri dettagli a quel post match burrascoso per la delusione e la rabbia del tecnico a causa di quei due punti sprecati.

Una rabbia diventerà ira funesta nel duro faccia a faccia tra allenatore e calciatore che, accusato per quella disattenzione, avrebbe replicato per le rime per nulla disposto a fare da capro espiatorio. Un atteggiamento inaccettabile e inqualificabile per Mourinho al punto che la discussione sarebbe degenerata in lite con giocatori e membri dello staff tecnico costretti a intervenire per evitare che la cosa prendesse una piega peggiore.

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