Karim Benzema: “Senza Ronaldo ho ritrovato la mia anima di bomber”
Karim Benzema è stato il partner ideale in attacco per Cristiano Ronaldo. Forte fisicamente, tecnicamente bravo: occupava l'area di rigore e apriva spazi, portava via con sé avversari, faceva il lavoro sporco, brillava di luce riflessa e – ogni tanto – estraeva dal cilindro il colpo a effetto. Molto più di una spalla, una sorta di "lato b" del campione portoghese che lo aveva accanto a sé come si conserva gelosamente un amuleto in tasca. Assieme hanno scritto le pagine più belle e vincenti della storia del Real Madrid. Assieme erano devastanti, dirompenti, fatali. Assieme hanno gioito e alzato trofei sotto il cielo d'Europa. Da quando il cinque volte Pallone d'Oro ha deciso di lasciare la Spagna e la ‘casa blanca', Karim s'è preso la scena. Da ‘guest star' è passato a un ruolo di primo piano, protagonista assoluto sotto i riflettori.
Lo dicono anche le cifre. Senza andare troppo a ritroso nel tempo basta dare un'occhiata al rendimento e allo score delle ultime tre stagioni. Quella del ‘canto del cigno' di Ronaldo a Madrid e le due successive senza la sua figura ingombrante. Nel periodo 2017/2018 Benzema ha segnato 12 gol in 47 partite giocate, quasi un quarto rispetto all'ex compagno di squadra che andò via dalla Spagna con un 44 su 44 tra presenze e reti realizzate. Poi tutto è cambiato: 30 gol su 53 presenze nella stagione 2018/2019, 27 su 48 match nella stagione 2019/2020.
La differenza è palese, la spiegazione è nelle parole dello stesso Benzema che conferma come la presenza totalizzante di CR7 gli facesse ombra. Non ne era stanco e non aveva alcun problema a mettersi a disposizione del portoghese ma adesso sente di essere pienamente se stesso. Ospite della trasmissione "Universo Valdano", l’attaccante francese ne ha parlato senza peli sulla lingua.
Adesso sono libero in campo – ha ammesso Benzema -. Quando sono passato dal Lione al Real Madrid e ho trovato Cristiano ho cambiato il mio stile, giocavo per lui. Faceva il doppio o il triplo dei miei gol e dovevo adattarmi. Ho pensato che non sarebbe stato un problema, dovevo cambiare il mio modo di giocare e passarla di più a lui. Ho messo da parte la mia anima da bomber.