Karamoh denuncia insulti razzisti durante Lazio-Torino: “Come può entrare allo stadio nel 2023?”
Ennesimo episodio di razzismo nel calcio italiano. Questa volta a subire insulti discriminatori è stato Yann Karamoh durante Lazio-Torino, match valido per la 31a giornata di Serie A che si è giocato allo stadio Olimpico di Roma. L'attaccante del Toro ha denunciato sui suoi profili social gli insulti che un tifoso gli ha rivolto e ha pubblicato un video che è diventato di dominio pubblico in poco tempo.
L’ex calciatore di Inter e Parma ha pubblicato questa stories sul suo profilo di Instagram allegando un video e una frase: “Come questo tipo di persona possa entrare ancora allo stadio nel 2023”.
L'episodio si è verificato ad una decina di minuti dal termine del match e le telecamere hanno ripreso il tutto. Oltre a Karamoh, anche Wilfried Singo è stato oggetto di ululati e cori di stampo razzista nel match vinto dai granata per 1-0 all'Olimpico grazie alla rete di Ivan Ilic nella prima frazione di gioco.
Un episodio che si inserisce in una lunga serie di situazioni che quest'anno si sono verificate nei nostri stadi ma che, evidentemente, per chi governa il calcio italiano non sono un campanello d'allarme per il nostro movimento.
Soltanto poche ore fa è arrivata la grazia da parte del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, a Romelu Lukaku dopo la squalifica ricevuta in seguito ai fatti della semifinale di Coppa Italian tra Juventus e Inter. Il centravanti belga era stato squalificato per aver esultato sotto la curva bianconera portandosi l'indice della mano alla bocca e facendo il saluto militare. Un gesto ritenuto provocatorio dall'arbitro Massa ma non era così, visto che era arrivato dopo gli insulti razzisti arrivati dalla stessa curva juventina e perché già in passato aveva esultato in quel modo.
Dopo il ricorso respinto dal CAF è arrivata la decisione di Gravina. Adesso bisogna capire come e se si interverrà su questo episodio, anche perché la curva della Lazio era stata già punita con un turno di squalifica per i cori razzisti e antisemiti ma la pena, come stabilito dal codice di giustizia sportiva, era stata sospesa per 12 mesi e in caso di reiterazione il settore più caldo dei tifosi laziali dovrebbe essere chiuso per almeno due turni.