Juventus verso il patteggiamento per la manovra stipendi, cosa cambia per la classifica di Serie A
Grosse novità per il secondo processo sportivo per la quale la Juventus e i suoi dirigenti sono stati deferiti dalla Procura FIGC. La società bianconera e il procuratore Giuseppe Chinè avrebbero infatti trovato un'intesa per patteggiare una sanzione per le cosiddette ‘manovra stipendi', i rapporti con i procuratori e le partnership sospette con altre società calcistiche. Ci sarebbe infatti questo dietro l'anticipazione dell'udienza preliminare del nuovo procedimento sportivo che vede coinvolto il club bianconero inizialmente fissata al 15 giugno e ora anticipata invece a martedì 30 maggio.
Confermate dunque le sensazioni emerse dopo le dichiarazioni rilasciate dall'attuale Capo dell'Area Sportiva della Juventus Francesco Calvo alla vigilia del match contro il Milan che aveva lasciato intendere che i conti dei piemontesi con la giustizia sportiva fossero ormai chiusi. Il dirigente bianconero infatti non si riferiva solo al fatto che non sarebbe stato presentato un nuovo ricorso al Collegio di Garanzia del Coni riguardo alla penalizzazione di 10 punti in classifica comminata pochi giorni fa dalla Corte d'Appello della FIGC per la questione delle "plusvalenze fittizie" ma, evidentemente, anche all'accordo di patteggiamento in dirittura d'arrivo con la Procura per scrivere la parola fine anche in questo secondo processo sportivo che la vede coinvolta.
Evidente infatti la volontà da parte della Juventus di chiudere tutte le pendenze con la giustizia sportiva prima dell'inizio della prossima stagione di modo che qualsiasi ulteriore penalizzazione di punti venga scontata nel campionato di Serie A ancora in corso e non in quello 2023-2024. A cambiare dunque nuovamente potrebbe essere la classifica dell'attuale torneo (con una maxi ammenda e una piccola penalizzazione di uno o due punti che estrometterebbe il club bianconero anche dalla prossima Europa League) anche se non si può escludere, al momento, l'ipotesi che la faccenda si chiuda con una grossa multa nei confronti della società piemontese.