Juventus scippata di un rigore netto, per i tifosi è un complotto di Ceferin: “Uefa mafia”
Perché l'arbitro non ha concesso il rigore netto alla Juventus nel recupero della partita con il Nantes? Il tocco di mano del calciatore francese (Centonze) su colpo di testa di Bremer a un passo dalla porta è sembrato netto, eppure il direttore di gara (chiamato alla on-field-review dal Var) decide di non assegnare la massima punizione ai bianconeri.
Qual è il motivo? Difficile dirlo con certezza, l'unica lettura che si può azzardare è aver riscontrato una presunta spinta da parte del difensore bianconero al momento del salto e della deviazione, tale da inficiare postura e movimento dell'avversario. Ma si tratta di una scelta cervellotica considerando lo sviluppo dell'azione al sesto minuto di recupero, con la squadra di Allegri protratta in avanti per l'ultimo assalto. Cuadrado effettua un cross dalla destra, sul secondo palo ci sono due giocatori bianconeri: Bremer (che di testa sembra mandare alto) e Locatelli che si lamenta di essere stato anticipato. La dinamica di quel frangente dice altro: c'è un rigore per la Juve che l'arbitro non ravvisa.
Perché? In buona sostanza, il fischietto portoghese Joao Pinheiro ha reputato come decisivo il tocco della mano destra di Bremer sulla spalla del giocatore transalpino ritenendolo la causa principale di quanto accaduto poco dopo, ignorando però il modo in cui lo stesso calciatore del Nantes sia saltato (braccio largo, in alto, per nulla in posizione congrua perché sopra la linea della spalla). Strana interpretazione visto che lo stesso Bremer era già in volo e in alto quando si verifica il contatto.
È ipotesi surreale alla luce delle immagini viste alla moviola perché la (presunta) azione fallosa del centrale juventino è molto meno evidente di quel tocco di mano che avrebbe potuto cambiare le sorti dell'incontro con la concessione del tiro dagli undici metri. Il pareggio nell'andata dei playoff di Europa League lascia aperta la qualificazione ma porta con sé rabbia, veleno e profonda amarezza.
Alla beffa della sfortuna per i tre legni centrati nel corso del match (clamoroso il doppio rimpallo sul tiro di Chiesa con la palla che carambola anche sulla linea di porta) si è aggiunto anche il boccone indigesto di un calcio di rigore evidente non concesso.
#uefamafia è l'hashtag che s'è sviluppato poco sui social network da parte dei tifosi che, all'Allianz Stadium come da casa, hanno gridato allo scandalo e alla congiura da parte della federazione continentale guidata da Ceferin. Un complotto ordito a mo' di delitto perfetto, di trappola pronta a scattare appena possibile per fare fuori la Juve dall'Europa e farle pagare (anche) il progetto della Superlega. La foto di Leonardo Bonucci che entra in campo, tiene le braccia allargate e sul viso ha un'espressione basita scandisce quei momenti sul rettangolo verde vissuti da senso di ingiustizia e torto subito.