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Juventus, Sarri: “Voglio vincere e convincere. La Champions deve essere un obiettivo”

Intervistato da Sky prima del rompete le righe, il tecnico bianconero ha analizzato la sconfitta di Riad e parlato dei suoi obiettivi: “Siamo arrivati a questa finale con poche energie e l’abbiamo pagato. Io voglio vincere e convincere, col predominio sulle partite, ma finora si è visto solo a sprazzi”.
A cura di Alberto Pucci
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Nonostante l'arrivo delle feste, il clima alla Continassa non è dei migliori. La sconfitta nella finale di Supercoppa Italiana, e alcune prestazioni in campionato al di sotto delle aspettative, hanno infatti macchiato il 2019 della Juventus. Sbarcato a Torino nella scorsa estate, dopo l'esperienza vincente di Massimiliano Allegri, Maurizio Sarri ha così analizzato la sconfitta di Riad e il suo lavoro in questi primi mesi in bianconero.

"Siamo arrivati a questa finale con poche energie e l’abbiamo pagato – ha spiegato il tecnico a Sky – Lasciare un trofeo dispiace sempre. La squadra si è allungata, ha perso le distanze tra i reparti e tra i singoli. La Lazio in questo momento vive una condizione psicofisica straordinaria e come sempre quando hai entusiasmo e pensi positivo gli episodi sono tutti favorevoli".

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L'obiettivo Champions e il Napoli

"Il futuro? Noi dobbiamo pensare da Juventus e che dipende solo da noi. Dobbiamo diventare continui: le sensazioni in allenamento mi dicono che mi diverto molto di più rispetto a due mesi fa. Io voglio vincere e convincere, col predominio sulle partite, ma finora si è visto solo a sprazzi. Siamo ancora in una fase di alti e bassi, ci sono momenti in cui giochiamo da squadra, altri meno. Rientra nella normalità, non esiste il tutto e subito".

L'obiettivo per il 2020, per la Juventus di Maurizio Sarri, sarà principalmente quello legato alla Champions League: "Siamo una squadra che vuole vincere pur sapendo che in Europa non è mai semplice – ha aggiunto il mister di Figline Valdarno – La Champions deve essere un obiettivo, ma con la consapevolezza che ci sono dei rischi dovuti all’alta qualità degli avversari. Napoli ostaggio di Sarri? Non posso dirlo da 800 chilometri di distanza. Io sono legato all’ambiente e al gruppo di giocatori grazie al quale ho fatto un grande salto di qualità".

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