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Juventus, Sarri: “Il tridente Ronaldo, Dybala e Higuain? Solo a determinate condizioni”

Maurizio Sarri non si fida dell’Udinese. Nella conferenza stampa pre-partita, l’allenatore della Juventus ha sottolineato le difficoltà della sfida contro i friulani, che arriva dopo la bella prova di Leverkusen. Il tecnico che ritroverà Bentancur, de Ligt e Douglas Costa, ha parlato anche sulla possibilità di vedere ancora in azione con continuità il tridente delle meraviglie formato da CR7, Higuain e Dybala.
A cura di Marco Beltrami
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Maurizio Sarri non si fida dell'Udinese. Nella conferenza stampa pre-partita, l'allenatore della Juventus ha sottolineato le difficoltà della sfida contro i friulani, che arriva dopo la bella prova di Leverkusen. Il tecnico che ritroverà Bentancur, de Ligt e Douglas Costa, ha parlato anche sulla possibilità di vedere ancora in azione con continuità il tridente delle meraviglie formato da CR7, Higuain e Dybala

Tridente Ronaldo, Dybala e Higuain. Il pensiero di Sarri prima di Juventus-Udinese

Contro il Leverkusen, il tecnico ha optato per il super tridente formato da Ronaldo, Dybala e Higuain? Un atteggiamento tattico che i 3 attaccanti hanno dimostrato di gradire e che intriga i tifosi. Quante possibilità ci sono che diventi una consuetudine? Sarri è pragmatico: "L‘aggressività non ha niente a che vedere con l'offensività: è la mentalità, che non è certo mettere un attaccante in più o in meno. Pensate che per me il modulo più difensivo del mondo è il 3-4-3. Per il tridente ci devono essere i giusti presupposti e determinate condizioni, dovremo essere bravi noi a capirlo. Dobbiamo migliorare da questo punto di vista. Le partite di Champions portano via energie dal punto di vista mentale e nervoso ma bisogna fare un passo in avanti da questo punto di vista"

Come stanno de Ligt, Bentancur, Douglas Costa e Ramsey

Le buone notizie per Sarri arrivano dall'infermeria che si è svuotata dopo il recupero di de Ligt, Douglas Costa e Bentancur. Il tecnico ha fatto il punto della situazione, spendendo parole di stima per l'uruguaiano: "Stanno bene, ieri si sono mossi bene entrambi. Ma il primo è stato fermo 20 giorni, mentre Rodrigo è stato fermo 3. Perciò ho una riserva sulle condizioni di Douglas. Il futuro di Bentancur? L'ho detto più volte, diventerà un top. Ha qualità assolutamente sopra alla norma e sta crescendo. Se ha un'evoluzione normale diventerà un top". Un po' indietro invece Ramsey che non è ancora al top: "Il recupero procede bene, oggi farà una parte dell'allenamento con il gruppo e una personalizzata".

Sarri sulle condizioni di Ronaldo e sulle difficoltà di Emre Can e Rabiot

A proposito di condizione, se Cristiano Ronaldo sembra in grande spolvero, in difficoltà Emre Can e Rabiot. I due centrocampisti per motivi molto diversi non vivono un momento di grande brillantezza: "Ronaldo è cresciuto molto come condizione fisica. Il recupero in questo momento è molto più rapido rispetto a tempo fa; la sensazione su di lui è di grande crescita. Deluso da Rabiot ed Emre Can? No, deluso no. Rabiot ha avuto problemi normali a inserirsi nel nostro calcio. Ha bisogno di tempo, quando stava crescendo ha avuto un infortunio. Ha anche una struttura fisica notevole, perciò in questo momento gli manca un po' di brillantezza. Ha qualità, ma è un introverso, impiegherà un po' di tempo.Emre ha vissuto una delusione forte e ha fatto fatica ad andare oltre. Domani uno tra lui e Rabiot partirà titolare e sicuramente ci sarà spazio per entrambi nel corso della partita".

Sorteggio ottavi Champions League, il parere di Sarri

Inevitabile una battuta sul sorteggio e sulle difficoltà che attendono una Juventus comunque più brillante in Champions che in Serie A: "Contento per il calcio italiano, 3 squadre agli ottavi possono essere un segnale di risveglio del nostro movimento. Il sorteggio mi interesserà da domani sera, in questo momento testa solo al campionato. Se sono il primo a parlare di Champions non do un gran segnale ai miei giocatori. Differenze tra la Juve di Champions e quella della Serie A? Vero in parte, ma non credo che se una squadrasi chiude quella forte della andare in difficoltà. Se bastasse chiudersi i grandi cicli non sarebbero mai esistiti. Per essere competitivi in Europa bisogna essere vincenti in Italia"

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