Juventus preparata al rischio di una retrocessione in Serie B: sono pronti i rimborsi
Cosa ne sarà di noi? La Juventus e il suo popolo se lo chiedono in questi giorni oscurati dai cumulonembi della giustizia sportiva e dal timore di ritrovarsi in Serie B. La nuova sentenza della Corte d'Appello Federale è forse il "male minore" rispetto alle conseguenze delle "manovre stipendi", al filone delle partnership con altre società nella questione delle plusvalenze, al rischio di ridimensionamento sportivo legato alla necessità di azzerare tutto e ripartire con un nuovo progetto, un modo differente di investire (e gestire) le risorse, le difficoltà intrinseche di un'opera di ricostruzione delicata.
Può accadere di tutto, serve avere un "piano B" pronto. O meglio un "piano per la B" perché la prospettiva della retrocessione d'ufficio (perfino con l'aggravante di una penalizzazione da scontare o di un'ammenda dolorosa) è scenario che a Torino non escludono.
Non possono farlo, almeno fino a quando non sarà chiaro se converrà difendersi a spada tratta, fino allo stremo, provando a ribaltare le tesi degli inquirenti federali oppure scegliere la strategia del patteggiamento, attutendo gli effetti della stangata. La situazione sotto il profilo della giustizia sportiva (quella penale fa strada a sé ma è altrettanto dura, quella della Uefa non è meno impattante) è in evoluzione, la sensazione è di avere di fronte un deserto da attraversare con viveri razionati.
La Serie B è un'opzione che la dirigenza valuta per il futuro immediato. Ne parla il Corriere della Sera citando un esempio tangibile. Non è deduzione personale, ma ragionamento che scaturisce dalla proposta di rinnovo dell'abbonamento che la Juve ha inviato ai membri del pacchetto Premium Club: la parte maggiore del costo (85%) da scontare entro maggio, un'altra porzione (15%) in caso di qualificazione alle coppe europee poi ce n'è un'altra corposa (30%) ma si tratta di rimborso qualora si verificasse la retrocessione in B. Una variabile inquietante per il tifoso bianconero.
Un'eventualità quest'ultima che spiega bene qual è il clima di incertezza assoluta che vige in casa bianconera. C'è un dettaglio in particolare che ha alimentato perplessità e timori: la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni ha sì restituito (per adesso) i punti tolti con la penalizzazione (-15) ma ha respinto i ricorsi che avevano presentato l'ex presidente Andrea Agnelli, l'ex uomo mercato e dell'area sportiva Fabio Paratici, il neo diesse Federico Cherubini e l'ex ad Maurizio Arrivabene.
In buona sostanza, la conferma delle condanne (in via definitiva, perché era l'ultimo grado della giustizia sportiva) del vecchio board (eccezion fatta per Nedved e altri membri del CdA) fa capire come l'impianto accusatorio della Procura Federale resti saldo con tutto quel che ne consegue.