Juventus, la Procura Federale manda i controlli per il Protocollo Sanitario anti Covid-19
A poche ore dal fischio d'inizio di Juventus-Lione, il club campione d'Italia ha ricevuto la visita della Procura Federale. Gli ispettori si sono infatti recati alla Continassa, per controllare che venga correttamente applicato il Protocollo sanitario, approvato dalla FIGC e validato dalle Autorità governative, relativo agli allenamenti di gruppo e per contrastare l'eventuale contagio da Covid-19.
Una visita che non ha colto di sorpresa il team medico della Juventus, che ha ricevuto gli ispettori con massima disponibilità e fornito la documentazione sanitaria relativa ai tamponi e agli esami sierologici effettuati da tutti i componenti della rosa di Maurizio Sarri. Contestualmente alla visita al centro sportivo bianconero, sono state fatte altre ispezioni nel quartier generale della Sampdoria e in quello di Novara e Pordenone. Nei giorni scorsi la Procura Federale aveva inviato i suoi uomini anche nei centri di allenamento di Fiorentina, Lazio, Lecce, Milan, Napoli, Roma, Cagliari e Inter.
Le perplessità del presidente federale
Mentre le ispezioni proseguono senza soste sino alla fine della corrente stagione sportiva, il presidente federale Gravina si è detto preoccupato per la nuova stagione: "Le squadre dovranno cominciare tra non molto i raduni e siamo in grandissimo ritardo nella conoscenza delle nuove procedure da seguire – ha spiegato il numero uno della Figc, in un suo intervento a ‘GR Parlamento' – Non sappiamo questo stato d'emergenza per quanto tempo ancora sarà prorogato".
"Questo protocollo ha dovuto tener conto dell'evoluzione dell'epidemia nel nostro paese – ha aggiunto Gravina – e bisogna continuare a tenerne conto, ma bisogna anche essere realisti: lo abbiamo applicato in una situazione di emergenza per un brevissimo periodo di tempo, ma immaginare di continuare ad applicarlo sino alla fine della prossima stagione sportiva, con tamponi ogni 4 giorni, è impossibile. Sarebbe una violenza fisica verso i giocatori. Bisogna trovare delle altre soluzioni".