Juventus-Inter, niente rimborso biglietti: i tifosi protestano contro il club bianconero
Il calco italiano è atteso da un weekend inedito e di polemiche. Il propagarsi del Coronavirus in alcune regioni, ha infatti chiuso le porte di molti stadi e costretto migliaia di tifosi a rimanere a casa: anche coloro che avevano già acquistato il biglietto o in precedenza l'abbonamento alla propria squadra del cuore. È proprio questo ultimo dettaglio non di poco conto sta facendo parlare e discutere i sostenitori di Juventus e Inter: impossibilitati a seguire dal vivo il ‘Derby d'Italia' e infuriati con il club bianconero per il mancato rimborso del tagliando.
Insieme ad altri club di serie A, la Juventus terrà infatti per sé l'incasso del big match di domenica primo marzo. Questo perché il regolamento della società piemontese non prevede nessun tipo di rimborso, né agli abbonati né ai paganti, qualora la partita venga disputata a porte chiuse: "L’obbligo di giocare partite a porte chiuse, e/o eventuali chiusure di settori, e/o l’eventuale squalifica del campo e la disputa di partite in campo neutro, disposti per Legge o provvedimento di autorità pubbliche o sportive, non genereranno diritto al rimborso e le spese di trasferta saranno a carico del titolare del titolo di accesso".
Entra in campo l'Antitrust
A protestare contro la società di Andrea Agnelli oltre ai tifosi potrebbe arrivare anche l'Antitrust, che ha messo nel mirino il club proprio per questo discutibile passaggio del regolamento (definito vessatorio) e per tentare di difendere i consumatori che oltre alla beffa di non poter vedere la partita avranno anche il danno del costo del biglietto che non verrà rimborsato. Di fronte al crollo in borsa, il club bianconero sta ovviamente tenendo in considerazione ogni aspetto economico (l'anno scorso l'incasso di Juventus-Inter fu di più di 3 milioni di euro) e le relative perdite generate dalla mancanza di pubblico per il match con l'Inter: ricavi generati solitamente da museo, store e consumazioni in bar e ristoranti.
Mentre infuria dunque la polemica, con i tifosi bianconeri e nerazzurri inviperiti con la società di Andrea Agnelli, in altre città l'obbligo di giocare a porte chiuse ha invece convinto i club a rendere i soldi ai tifosi. È quello che faranno Inter e Milan, in merito alle sfide con Ludogorets e Genoa. Lo stesso dovrebbe fare il Parma, costretto a giocare a porte chiuse con la Spal, mentre il Sassuolo rimborserà soltanto gli abbonati (come specificato alla policy del club) che non potranno assistere alla partita con il Brescia a causa dell'ordinanza del Governo.