Juventus inchiodata dal Libro Nero di Paratici: “Contenuto esplicito di portata devastante”
Le motivazioni che hanno portato alla riapertura del processo per le plusvalenze fittizie che ha portato alla penalizzazione in classifica della Juventus con -15 punti, sono state pubblicate per intero nella giornata del 30 gennaio, nelle tempistiche già enunciate da tempo. 36 pagine, in cui la Corte Federale d'Appello ha dettagliatamente spiegato i perché si sia giunti a tali decisioni – che riguardando anche i deferimenti all'ex dirigenza bianconera, evidenziandone i punti centrali emersi dalle nuove documentazioni provenienti dalla Procura di Torino. Tra cui, grande rilevanza ha assunto anche il "Libro Nero".
Il libro Nero di Paratici nelle motivazioni della sentenza
Tra le pagine delle motivazioni dell'ultima sentenza che ha riaperto il processo emerge, sostiene la Corte d'Appello "un quadro fattuale dimostrato dalle numerose dichiarazioni (derivanti dalle intercettazioni), dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla FC Juventus S.p.A. e che hanno tutti una “natura essenzialmente confessoria”." Una situazione complessa nella sua struttura ma i cui fini sono molto semplici e diretti, in una articolazione di intenti "in grado di far dire che tutti fossero direttamente o indirettamente coscienti di una condizione ormai fuori controllo". Comprovata dal "materiale probatorio" con il "richiamo ai più rilevanti elementi dimostrativi, citati anche dalla Procura federale" tra cui viene dato enorme risalto al famoso "Libro Nero di FP".
Cosa c'era nel libro di Paratici sulle plusvalenze della Juve
Il manoscritto su carta intestata redatto da Cherubini, collaboratore e successore dell'ex diesse bianconero Fabio Paratici non è di certo un elemento nuovo, anzi è uno dei documenti che compongono la struttura dell'accusa, su cui si erano già concentrati gli inquirenti di Torino. Di nuovo c'è che la stessa Corte d'Appello ritorna a dare enorme importanza agli scritti di Cherubini evidenziandone la natura centrale per comprendere come tutti fossero comunque a conoscenza del sistema di plusvalenze contestato. Stralci delle frasi di Cherubini, che aveva lavorato fianco a fianco con Paratici, a critica del modello gestionale dell’ex responsabile dell’area tecnica bianconera erano già emerse nella prima fase del processo e per cui già la Procura Federale riteneva come essenziale "prova documentale della intenzionalità dei Dirigenti della Juventus di generare operazioni tali da ottenere la contabilizzazione di plusvalenze fittizie, nonché di immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo consentito dalle norme che regolano i criteri di formazione dei Bilanci delle società di capitali".
Ora, "l'inquiteante Libro Nero di FP" – si legge nelle motivazioni – è tornato al centro anche delle motivazioni del 30 gennaio: "Un tale documento, si noti, non è mai stato disconosciuto dal redattore (Federico Cherubini) ed è stato difeso dalla FC Juventus S.p.A. che, unitamente al predetto dirigente, lo ha fatto proprio, solo proponendone una interpretazione diversa rispetto a quella offerta dalla Procura federale, sostenendo si trattasse di un normale “appunto” di lavoro". Un appunto che oggi appare fondamentale per sostenere e avvalorare tutto il quadro accusatorio. "Ed è chiaro che nello scrivere il “Libro Nero di FP”, Cherubini rappresentava fatti veri che oggi non possono più essere efficacemente rinnegati", si legge nelle motivazioni della Corte d'Appello.
Dunque, il contenuto del "Libro Nero di FP costituisce un elemento oggettivo non equivocabile. Tanto più tenuto conto della circostanza (e vi si tornerà oltre più diffusamente) che scopo del processo sportivo non è, evidentemente, inferire la consumazione di eventuali fattispecie di illecito a carattere penalistico" si legge. "Oggetto di giudizio è solo la violazione delle norme sportive: nello specifico, dell’art. 4, comma 1 e dell’art. 31, comma 1.". Una spiegazione che arriva alla considerazione finale che non ammette interpretazioni quando si scrive chiaramente che "il mancato disconoscimento del documento e la mancata presa di distanza da esso della FC Juventus S.p.A. – a prescindere da ogni ulteriore rilevanza – ha una portata devastante sul piano della lealtà sportiva".