Juventus folgorata da quel che ha visto di Gatti: cambiano subito i piani di mercato
Non guardare in faccia nessuno è stato il segreto di Federico Gatti, al debutto ufficiale con la maglia della Nazionale italiana contro l'Inghilterra: il centrale difensivo gettato dal primo minuto nella mischia della Nations League, ha disputato la sua prima azzurra confermando tutte le proprie qualità, non solo tecniche, nell'inedita coppia con Acerbi, con il delicato compito di non sfigurare di fronte ad attaccanti di primo livello, come Abraham e Kane. Puntualmente fermati, al di là della nomea e della bravura di due autentici fenomeni dell'area di rigore, guadagnandosi oggi le prime pagine dei giornali e non solo: perché proprio Federico Gatti da Rivoli è ambito oggetto di mercato, con la Juventus di Max Allegri che avrebbe sciolto gli ultimi dubbi per assoldarlo in pianta stabile dalla prossima stagione.
"Un Chiellini con i piedi di Bonucci", così lo ha definito senza peli sulla lingua il ds del Frosinone Guido Angelozzi che lo ha avuto con sè nell'ultimo campionato, godendosi le qualità del classe '98 cresciuto a sacrifici, pane e pallone all'ombra delle giovanili granata di Torino e formatosi in una gavetta che lo ha visto sempre più protagonista fino all'arrivo a Frosinone, per 200 mila euro girati alla Pro Patria e un quadriennale. Che non rispetterà, perché la Juventus – che già lo ha fermato a gennaio lasciandolo in prestito alla squadra laziale – ha deciso di portarlo subito a sè, colmando immediatamente il vuoto lasciato da Giorgio Chiellini, aprendo ad un un nuovo ciclo difensivo.
La chiamata di Mancini, il debutto in campo fatto di personalità e doti, il plauso di critica e compagni hanno così consegnato a Federico Gatti le chiavi della difesa della Juventus dove si inserirà tra de Ligt e Bonucci, giocandosi il posto con Rugani e, forse, Demiral: altre sfide, che non dureranno l'arco di 90 minuti ma una stagione intera, di chi dovrà guadagnarsi dopo la stima anche i galloni del dopo Chiellini, impresa oggi ai più quasi impossibile. Eppure Gatti ha davvero le qualità per emergere in bianconero e in Nazionale, apparendo tutto fuorché la classica meteora di mezza estate.
Prima muratore, poi dilettante, infine titolare nazionale in Nations League: il tutto in cinque anni di ascesa costante, a fari spenti, senza i clamori e il peso da portare sulle spalle di paragoni spesso ingombranti, Federico Gatti ricorda da vicino la storia di un altro bianconero che scalfì il proprio destino quasi alla stessa età e che entrò di diritto nei cuori bianconeri: Moreno Torricelli. Con l'ex terzino di Erba che a 22 anni in un provino del 1992 stregò Giovanni Trappatoni, Gatti condivide un passato extracalcistico di pura fatica (Torricelli falegname, Gatti muratore) e un inizio di carriera tutt'altro che folgorante ma infarcito di volontà e determinazione. Adesso alla soglia de 24 anni, ne veste gli stessi colori, con la convinzione di ricalcarne anche i successi.
Durante il suo cammino che lo porterà alla Juventus, Gatti ha sempre dimostrato di essere un difensore completo e affidabile, unendo alla continuità di rendimento anche una certa propensione per il gol: a parte una parentesi con i dilettanti del Saluzzo è sempre andato a segno almeno una volta (5 nell'ultima stagione). Forte fisicamente, bravo di testa e interessante sui calci piazzati, ha saputo sfruttare anche gli inizi di quando era impiegato a centrocampo, mostrando personalità e senso della posizione. Come nell'ultimo match disputato, il primo in Nazionale, dove si è confermato tra i migliori nelle principali statistiche che si chiede ad un centrale.
Ed è questo il grimaldello che ha fatto scattare la serratura nella testa di Max Allegri che si ritrova in mano un giocatore su cui poter riplasmare una difesa ancora una volta tra le migliori in assoluto, sposando in un solo colpo anche le esigenze societarie di limare l'investimento economico del dopo Chiellini: Federico Gatti è costato a gennaio poco più di 7 milioni più bonus, oggi è un patrimonio economico già valorizzato. Ma l'obiettivo è renderlo capace di poter guidare un giorno la difesa juventina da leader. Oggi al fianco di Bonucci, domani nel segno di Chiellini.