Juventus esclusa dalla Champions League, Napoli ripescato: cosa può succedere
Domenica sera il campo ha espresso il suo verdetto: dall'ultima giornata di Serie A sono uscite qualificate alla prossima Champions League la Juventus ed il Milan, che hanno vinto le rispettive partite contro Bologna ed Atalanta, mentre è rimasto fuori il Napoli, fermato in casa dal Verona. Un pareggio fatale ai colori azzurri ed alle casse di Aurelio De Laurentiis, che dovrà rinunciare ad una cinquantina di milioni (minimo) garantiti dalla partecipazione alla massima competizione organizzata dall'UEFA.
Già, l'UEFA. Ovvero l'ente presieduto da quell'Alexander Ceferin che l'ha giurata al suo ex amico Andrea Agnelli, nonché a Florentino Perez e Joan Laporta, ovvero ai boss di Juve, Real e Barcellona: farà loro pagare caramente la ‘ribellione' finita male della Superlega. E non è una minaccia velleitaria da concretizzarsi poi con passi formali, è un fatto già in fieri. L'apertura lo scorso 12 maggio di un'indagine nei confronti dei 3 club che non hanno fatto alcun passo indietro rispetto al progetto – rimandandolo semplicemente a tempi migliori a differenza delle altre 9 società fondatrici che ne sono uscite definitivamente – è con molta probabilità il biglietto da visita di una pesante sanzione, nell'ordine dell'esclusione dalle coppe europee per uno o due anni.
Lo dice la storia dei procedimenti aperti a Nyon, quasi sempre conclusi con l'irrogazione di una pena, e – quanto alla durezza di questa pena – lo dice il precedente comunicato UEFA del 7 maggio, che nel ‘perdonare' Inter, Milan e gli altri 7 club ‘pentiti' li ha bacchettati con multe e trattenute sui ricavi di una stagione di coppe. La logica conclusione è che Juventus, Real Madrid e Barcellona non riceveranno una sanzione pecuniaria, ma un'altra ben più pesante. La sentenza dovrebbe arrivare dopo la finale di Champions League di sabato prossimo, per non guastare il clima positivo della vigilia dell'appuntamento di punta del calcio europeo per club.
In caso di esclusione dalla Champions dei 3 club in questione, i loro posti verrebbero presi dal Napoli per la Serie A e da Real Sociedad e Betis Siviglia per la Liga. Tuttavia, se anche l'organo disciplinare dell'UEFA irrogasse la massina pena, questo non significherebbe automaticamente un'assenza della Juventus dalla massima competizione europea del prossimo anno. Perché ovviamente la società bianconera farebbe subito ricorso al TAS di Losanna, chiedendo di adottare "misure cautelari" che – in attesa del verdetto – salvaguardino i diritti juventini: ovvero molto probabilmente ci sarebbe una sospensione della pena da parte del Tribunale Arbitrale, visti i tempi stretti per stilare le iscrizioni alla prossima Champions League. Un'eventuale verdetto avverso alla Juve sarebbe quindi applicabile all'edizione 2022/23.
In quel caso la Juventus potrebbe portare il contenzioso fuori dall'alveo del diritto sportivo, ovvero davanti all'Unione Europea, invocando la tutela della libera concorrenza contro il monopolio dell'UEFA. Un'avvisaglia in tal senso è già arrivata dalla Spagna, dove un giudice madrileno ha chiesto alla Corte di Giustizia dell'UE se vi sia un abuso di posizione dominante da parte di Ceferin e compagnia nell'organizzazione delle manifestazioni sportive per club.
Come si vede, il punto alla vicenda è ben lungi dall'essere stato messo dal colpo di testa di Petagna finito appena fuori dalla porta del Verona domenica sera. Non sono esclusi colpi di scena, di qualsiasi tipo.