Juventus, ecco il deferimento dalla procura Figc per la manovra stipendi: a giugno parte il processo
Nessuno si aspettava di ricevere notizie sulle questioni processuali della Juventus prima della nuova sentenza della Corte Federale d’Appello della FIGC di lunedì in merito al ‘caso plusvalenze'. Invece no. La procura della Federcalcio ha reso noto il deferimento della società bianconera per la ‘manovra stipendi'. L'inizio del processo è previsto per il mese giugno e l’eventuale penalizzazione su questa vicenda, se dovessero essere riscontrati illeciti, dovrebbe essere comminata al club bianconero nella stagione 2023/2024.
Questo provvedimento è firmato dal procuratore Giuseppe Chinè sul secondo filone di indagine sportiva, quello sulle manovre stipendi, i rapporti con gli agenti e le partnership sospette: al società bianconera, a titolo di responsabilità diretta e oggettiva viene contestata la violazione dell'articolo 6; mentre l'articolo 4.1 (lealtà sportiva) è contestato ad Andrea Agnelli (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione), Pavel Nedved (all’epoca dei fatti Vice presidente del Consiglio di Amministrazione), Fabio Paratici (all’epoca dei fatti Chief Football Officer), Federico Cherubini (all’epoca dei fatti Head of Football Teams &Technical Areas), Giovanni Manna (all’epoca dei fatti D.S. della Under 23), Paolo Morganti (all’epoca dei fatti Head of Football Operations) e Stefano Braghin (all’epoca dei fatti Direttore Settore Giovanile).
I capi d'accusa sono tre, ed erano già stati evidenziati nell’atto di chiusura indagini:
- manovre stipendi spalmate in maniera illecita sui bilanci,
- rapporti irregolari con alcuni agenti di calciatori,
- partnership sospette con alcuni club e per questo già ci sono diversi fascicoli in alcune procure della Repubblica.
Adesso che succede? Nelle scorse settimane si è parlato spesso di un'ipotesi di patteggiamento, che resta percorribile anche dopo il deferimento. Però, in questo momento, da punto di vista formale non ci sarebbe intesa tra le parti perché i legali della Juventus puntavano a ricevere un’ammenda pecuniaria per risolvere la situazione mentre per la procura federale era necessario comunque aggiungere una penalizzazione in termini di punti in classifica. Se non dovesse arrivare l'accordo, la Juve e alcuni suoi dirigenti, vecchi e attuali, andrebbero a processo e il percorso che li vedrebbe impegnati nuovamente con il Tribunale federale per il primo grado, con Corte d’Appello per il secondo e il Collegio di garanzia del CONI per il terzo.
Quali potrebbero essere le eventuali sanzioni per il club bianconero? Al comma 2 dell'articolo 8 del codice di giustizia sportiva, in cui si fa esplicito riferimento a misure punitive per le società, sono elencate in ordine: ammonizione; ammenda; ammenda con diffida e penalizzazione di uno o più punti in classifica.
Intanto, lunedì 22 maggio, la Corte Federale d'Appello presieduta da Ida Raiola, presidente di sezione del Tar Veneto, sarà chiamata a rimodulare la sentenza della penalizzazione di 15 punti in merito al ‘caso plusvalenze' come richiesto dal Collegio di Garanzia del CONI.