Juventus e Barcellona trasformano l’Europa League: livello impressionante, sarà un inferno
Un'Europa League con Barcellona, Juventus, Ajax, Atletico Madrid, Milan? Difficile ma non impossibile perché questa è la fotografia dell'attuale Champions League dopo la conclusione del 4° turno di partite della prima fase a Gironi. Tante big in difficoltà e, chi più chi meno, sull'orlo del possibile baratro dell'eliminazione e la discesa nella seconda Coppa europea. Uno scenario a suo modo apocalittico ma che darebbe all'Europa League un prestigio ulteriore e un fascino unico.
Una possibilità che nasce dalle recenti nuove regole UEFA che si sono adattate alla neonata Conference League, con i conseguenti "travasi" tra le competizioni europee che potrebbero dare un nuovo lustro nella panoramica generale, alle Coppe ‘minori', dietro la Champions, con un tabellone tutt'altro che scontato a inizio ragione. Complici anche i passi falsi di tanti top team che sembravano poter dire la loro e che oggi, a due partite dalla conclusione della prima fase, rischiano il 3° posto che vale il passaggio.
Un'Europa League che già di per sè annovera diverse squadre importanti, come la Lazio e la Roma, o il Manchester United e l'Arsenal e che si potrebbe ulteriormente arricchire. Ad oggi, tra le traballanti che possono perdere la Champions c'è anche il Milan, uscito malissimo dalla doppia sfida contro il Chelsea che, tra gol subiti e decisioni arbitrali ai limiti dell'assurdo, rischiano di condannare anche la truppa di Pioli. I rossoneri saranno costretti a vincere le ultime due gare, passando dalla trasferta di Zagabria e poi concludendo a San Siro contro il Salisburgo. Restando in chiave italiana, se la passa assi peggio la Juventus di Allegri: bianconeri umiliati dall'Haifa Maccabi, oggi staccati dal 1° posto di ben 5 punti, con Benfica e PSG a braccetto e prossime avversarie. Nel caso della Juve servirà una vera e propria impresa epocale per evitare il doppio fallimento: economico e sportivo.
Sta andando meglio all'Inter di Inzaghi che dopo il pareggio del Camp Nou con il Barcellona, ha tenuto a distanza i catalani in classifica, ipotecando il passaggio agli ottavi che arriverebbero in caso di vittoria a San Siro contro il Viktoria Plzen. In quel caso, proprio gli azulgrana sarebbero condannati all'Europa League, andando a intasare il tabellone con un nome molto ingombrante per tutte le avversarie che sognano di alzare il trofeo il prossimo maggio.
Come avverrebbe in caso di discesa dell'Atletico Madrid, altra big che sta deludendo enormemente, lasciando la qualificazione al Bruges e dovendo aggrapparsi ad un eventuale secondo posto in classifica nel Girone B, dove ora c'è il Porto: per gli uomini di Simeone, contestato per le ultime scelte, solo una vittoria e un pari in 4 partite. La medesima sorte potrebbe accadere all'Ajax, nel girone di un Napoli padrone e già qualificato: i giovani Lancieri sono terzi, ridimensionati dalle lezioni impartite dai partenopei e veleggiano verso l'Europa League.
Davanti ad uno scenario così, chissà quali saranno i pensieri di un allenatore in particolare, Josè Mourinho che ha sempre difeso le competizioni in cui si è cimentato. Anche in occasione dell'anno scorso quando con la sua Roma riuscì nella cavalcata vincente di imporsi nella appena nata Conference League, considerata da molti un torneo marginale, di bassa qualità. Ora, in Europa League potrebbe ritrovarsi in una piccola Champions League, ricordando a tutti non appena avrà l'occasione, che la sua Roma gioca solamente competizioni di un certo livello.
