Juventus drastica sull’esonero immediato di Allegri: “Una follia”. Ma c’è una data di scadenza
E adesso? Il tonfo fragoroso di Monza cambierà drasticamente i piani della Juventus? Allegri può addirittura essere esonerato approfittando del periodo di sosta? Oppure si andrà avanti secondo la linea tracciata? Se "la partita di mercoledì è stata una brutta botta dalla quale era difficile rialzarsi" (le parole di del vice Landucci), quella subita in Brianza ha tutte le fattezze di una Caporetto. Una rotta umiliante che porta (anche) la faccia di Angel Di Maria per quel cartellino rosso (gomitata a Izzo) preso per un atteggiamento folle.
Dal Benfica a oggi, è successo tutto così in fretta. Nessuno in società credeva che la squadra sarebbe sprofondata in una crisi del genere compromettendo il superamento del girone in Champions e scivolando addirittura in decima posizione in Serie A, con un distacco dalla vetta che inizia a essere preoccupante. Si spiegano anche così le parole del CEO, Maurizio Arrivabene, che nell'immediata vigilia della partita aveva definito "una follia cambiare la guida tecnica", confermando di fatto la posizione dell'allenatore e spazzando via pubblicamente ogni sussurro di esonero.
Del resto, era stato lui stesso nel botta e risposta a distanza con un tifoso a chiarire che licenziare Allegri e assumere un nuovo allenatore sarebbe stata una mossa disastrosa anzitutto per i conti del club ("lo paghi tu quello nuovo, coi soldi tuoi?", s'era lasciato sfuggire).
" Siamo usciti da anni difficili che hanno pesato, non solo nel calcio. E certe valutazioni vanno fatte a 360°. Fare processi sommari non aiuta una società come la Juventus a lavorare sulla disciplina – le parole di Arrivabene a Sky prima della gara di Monza -. Max non ha solo un contratto, ma un programma da sviluppare in quattro anni".
Capitolo chiuso? Forse sì, a giudicare anche dalla riflessione successiva. Arrivabene fa da scudo ad Allegri, si para davanti e assume le proprie responsabilità. "Anche io ho un programma… se c'è da cercare un colpevole allora quel colpevole sono io. Perché l'amministratore delegato è al vertice della società è sta a me farla funzionare. Abbiamo dei problemi, accusando una sola persona e lasciandola sola non si risolvono".
Salasso a bilancio oppure scegliere la continuità provando a raddrizzare la stagione? Fino al ko col Monza l'orientamento è stato chiaro: arrivare fino a metà novembre, in occasione della pausa per i Mondiali, e tirare le somme valutando l'esito del girone di Coppa e, più ancora, la situazione in campionato. Perché un conto è ingoiare il boccone amaro dell'eliminazione dalla Champions, altro è tremare perché stare fuori addirittura dalle prime quattro e mancare la prossima edizione del trofeo sarebbe tremendo.
Nel frattempo, si è deciso di adottare soluzioni interne, apportare solo qualche correzione allo staff intorno al tecnico (il ruolo di Giovanni Andreini che di fatto supervisionerà in maniera più diretta il lavoro e la preparazione atletica). La Juve ha salvato Allegri e ha scelto d'intervenire solo (per ora) all'interno del suo cerchio magico di collaboratori. Ma dopo Monza tutto può accadere.