Juve verso la finale di Coppa Italia: Pjanic sì, Pjanic no è il cruccio di Sarri
Se lo lascia in panchina rischia di alimentare il fuoco che cova sotto la cenere ma di schierarlo in finale di Coppa Italia contro il Napoli ancora non se la sente. Il "caso" Miralem Pjanic un po' agita le notti e il sonno di Maurizio Sarri. La Juventus che scenderà in campo mercoledì sera allo stadio Olimpico (fischio d'inizio alle ore 21) per larghi tratta è fatta al netto delle notizie che arrivano dallo staff medico e danno Ramsey tra i possibili convocati mentre Chiellini e Higuain avranno bisogno ancora di qualche giorno di riposo (più probabile che siano pronti per il Bologna).
La vocina che ronza in testa al tecnico toscano è insistente: meglio affidarsi all'esperienza e al peso tattico di un mediano di struttura come Khedira (affiancato da Matuidi e Bentancur), più adatto al ruolo di lotta e di governo necessario per dare sostanza alla linea di centrocampo, che rischiare con l'ex romanista. Perché il bosniaco in questo momento non è in cima alle preferenze? Non offrirebbe le necessarie garanzie sia dal punto di vista fisico sia psicologico. E le voci di mercato su Arthur del Barcellona, su un possibile inserimento dell'ex giallorosso nella trattativa, non danno serenità.
Insomma, Sarri non metterebbe la mano sul fuoco per lui adesso pur stimandone le qualità. Basta leggere tra le righe delle dichiarazioni rese dall'allenatore nell'immediata vigilia della semifinale contro il Milan: "Non si può permettere di avere 4-5 partite sotto standard. È andato un po’ in difficoltà e poi non ha reagito". Ecco perché, considerati posta in palio e avversario oltre al precedente del San Paolo (ko per 2-1 in campionato), mediterà a lungo sulle scelte da fare,
"Pjanic sì, pjanic no" non è l'unico dubbio di Sarri che valuta la presenza di Cuadrado oppure Douglas Costa. Nel primo caso il colombiano potrebbe essere schierato nel tridente con Cristiano Ronaldo e Dybala (nei panni del "falso 9") mentre nel secondo toccherebbe al brasiliano costituire la terza freccia nel reparto offensivo (con CR7 al centro della prima linea).
