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Juve spaccata da Cristiano Ronaldo, in campo e nello spogliatoio: la verità emerge dopo mesi

Cristiano Ronaldo è stato anche un peso ingombrante per la Juventus e non solo a livello economico. A distanza di mesi dal suo addio Bonucci e Chiellini, con le loro dichiarazioni, hanno sottolineato come la squadra bianconera sia stata costretta a snaturarsi per mettere il portoghese nelle condizioni di rendere al meglio.
A cura di Marco Beltrami
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La Juventus a poco a poco sta ritrovando la rotta. I bianconeri stanno cancellando a suon di risultati il disastroso avvio di stagione condizionato anche dalla partenza, inaspettata nelle tempistiche, di Cristiano Ronaldo. Il portoghese è uno dei pochi giocatori capaci di spostare gli equilibri, e i 101 gol segnati nelle 134 presenze in bianconero fotografano alla perfezione il suo peso specifico. Adesso che il figliol prodigo del Manchester United CR7 rappresenta ormai il passato per la Juve, sta emergendo come la sua presenza si sia rivelata però per certi versi anche ingombrante, non solo a livello economico, ma pure nello spogliatoio. Le ultime dichiarazioni dei leader Bonucci e Chiellini, sono una conferma in tal senso.

Discutere un calciatore come Cristiano Ronaldo è follia, e bastano i suoi numeri per dimostrarlo. Se la sua maniacale attenzione ai dettagli in allenamento e il suo essere costantemente alla ricerca di nuovi successi e stimoli, sono sicuramente un fattore positivo anche per i compagni, altrettanto non si può dire di altri aspetti che hanno costretto la Juventus a snaturarsi dopo il suo arrivo. La squadra che ultimamente sta facendo incetta di 1-0, ritrovando anche la solidità difensiva, è anche quella che fa ricorso alle sue storiche peculiarità: compattezza, gruppo, e spirito di sacrificio, con le individualità ad impreziosire il collettivo.

Cristiano Ronaldo si lamenta per una mancata assistenza
Cristiano Ronaldo si lamenta per una mancata assistenza

Aspetti che in parte, la squadra bianconera ha dovuto accantonare dopo l'arrivo di Cristiano Ronaldo, sacrificandosi alla volontà di mettere sempre la stella portoghese nelle migliori condizioni di esprimersi e quasi al di sopra del gruppo. È quello che è emerso chiaramente dalle parole di Leonardo Bonucci  pochi giorni fa al The Athletic: "Giochiamo più da squadra è vero. Nel recente passato avevamo perso questa caratteristica da Juve, giocavamo con un grande campione come Ronaldo e volevamo metterlo in condizione di fare sempre bene, pensando che potesse risolvere lui tutte le partite. Quest’anno stiamo ritrovando quell’umiltà  giusta che serve per ritrovare la vittoria".

D'altronde spesso e volentieri si è parlato di come CR7 abbia sempre anteposto l'io alla squadra, non solo in campo ma anche negli spogliatoi, rivelandosi anche per certi versi un "corpo estraneo". Dalla volontà di restare in campo sempre e comunque, mal digerendo le pochissime sostituzioni, alla testardaggine di battere tutti i calci di punizione, fino ad alcuni episodi come quello relativo alla gara di Champions contro il Porto, quando pur di evitare una pallonata, si girò in barriera, spianando la strada al pesantissimo gol lusitano. Come se non bastasse poi, i continui rimbrotti ai compagni rei di passaggi sbagliati in campo anche con gesti plateali, diventati poi una costante soprattutto nell'ultima stagione. Una serie di situazioni che di certo non hanno aiutato a compattare la squadra, dentro e fuori dal campo.

L'errore di Ronaldo in barriera contro il Porto
L'errore di Ronaldo in barriera contro il Porto

A chiudere poi, ecco l'addio inaspettato a stagione ormai iniziata dopo settimane di silenzio con un malessere mai palesato in maniera chiara se non a ridosso della partenza. Una situazione che ha di fatto sorpreso lo spogliatoio della Juventus e anche Massimiliano Allegri, che comunque nelle prime conferenze stampa post-ritorno aveva aperto alla gestione di Ronaldo, ridimensionandolo in parte anche in virtù del dato anagrafico. Proprio questo aspetto probabilmente, oltre alla scarsa fiducia nella competitività della Vecchia Signora, ha inciso nell'addio di un giocatore che per dirla alla Chiellini ha bisogno di una squadra che giochi per lui.

Proprio il capitano bianconero d'altronde in maniera diplomatica a DAZN lo ha confermato: "Cristiano aveva bisogno di nuovi stimoli e di una squadra che, com’è giusto, giocasse per lui, perché quando trova una squadra del genere è sempre decisivo e lo ha dimostrato anche da noi. Se fosse andato via prima sarebbe stato opportuno per farci preparare al meglio e invece qualcosa abbiamo pagato".

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