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Juve sconcertante contro la Fiorentina: l’urlo finale di Allegri alla squadra è un’umiliazione

La Juventus torna da Firenze con un punto, ma soprattutto incredibilmente ridimensionata sul campo: statistiche e atteggiamento di Allegri sono i certificati che non si può né si deve proseguire in questo modo.
A cura di Alessio Pediglieri
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A Firenze la Juventus ha raccolto un punto, contro una Viola che ha anche provato a portarsi a casa l'intera posta in gioco. Ciò che non ha fatto la squadra di Allegri, che si è sgonfiata con il passare dei minuti a tal punto che nel secondo tempo è andata in campo una squadra svuotata e affaticata che non è mai riuscita a trovare la forza per tirare in porta a Terracciano. Statistiche desolanti che certificano una partita certamente non gratificante e positiva che ha fatto infuriare Allegri, conscio alla fine che un pareggio di questi tempi non è stato tutto da buttare. Ma la Juventus non può né deve comportarsi come una squadra cui può soddisfare rimediare un semplice pareggio.

La posta in palio era alta e il tentativo di scuotere nel modo giusto l'ambiente cui si richiedeva una scossa importante, Allegri ha provato a darla sin dalla vigilia: "Andiamo a fare punti a Firenze" aveva chiosato il tecnico bianconero a chi gli domandava se avesse in mano una squadra ancora migliore a chiusura di un mercato che ha visto rivoluzionare la rosa a disposizione. E un secondo scossone, lo ha dato nel pomeriggio del Franchi, schierando dal primo minuto Paredes, appena prelevato dal PSG e gettato dal 1′ in un match mai banale contro i gigliati. Qualità ed esperienza confermate anche dal ritorno da titolare anche di Di Maria, non al meglio, ma in campo per tutto il primo tempo.

Il terzo scossone, quello sul campo, però è mancato, con i giocatori che non hanno interpretato al meglio – merito anche il match della Fiorentina – la lettura di una gara in cui la Juventus alla fine si è ritrovata travolta dal rush viola in cui la squadra di Italiano ha anche sfiorato un meritato vantaggio. A tal punto che è arrivata anche l'umiliante considerazione post gara dello stesso Allegri ai microfoni DAZN: "Alla fine, desideravo che la partita finisse".

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Ed è proprio dall'analisi degli interi 90 minuti che  porta il giudizio complessivo dei bianconeri ad essere altamente insufficiente. Anche se nella ripresa Allegri ha provato a mischiare le carte, inserendo giovani forze in campo, se alla fine il migliore in campo è stato Perin un motivo deve pur esserci e da ricercarsi in una progressiva sterilità sotto la porta avversaria. Se nei primi 45 minuti la Juventus era andata a tiro 4 volte (centrando la porta sul gol di Milik), nella ripresa pesa come un macigno il segno "zero" nella tabella delle conclusioni. Gettando nello sconforto i tifosi e lo stesso tecnico toscano per un evidente momento di totale ridimensionamento.

L'heatmap bianconera nella ripresa di Firenze: un baricentro basso in modo impressionante
L'heatmap bianconera nella ripresa di Firenze: un baricentro basso in modo impressionante

Un'allarmante assenza offensiva, ma anche di idee e di gioco: in 90 minuti i bianconeri hanno fatto anche la pochezza di 24 passaggi nella trequarti avversaria e solamente 46 tocchi in attacco contro numeri ben diversi da parte della Fiorentina (183 e 316). Tutto ciò non si può né si deve nascondere dietro i 90 minuti di panchina riservati a Vlahovic, bomber titolare che è stato lasciato a riposare soprattutto in vista dell'esordio in Champions League dove sarà il PSG ad attendere la Juventus.

Che se dovesse presentarsi con questo approccio, difficilmente potrà sperare in un esito positivo e confortante, con Allegri che lo sa perfettamente e che di certo sta valutando soluzioni e rimedi. Lo sconfortante "È finita! È finita!" negli istanti conclusivi a Firenze urlato ai suoi per cercare di spremere anche le ultimissime forze psicofisiche per tenere in ogni modo il punticino esterno, rimbomba troppo forte perché possa essere scordato in fretta.

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