Juve-Napoli, la Procura Figc indaga sull’applicazione del protocollo da parte del Napoli
Se il Giudice Sportivo ha rinviato la decisione su Juventus-Napoli per un supplemento d'indagine su quanto accaduto, la Procura della Federcalcio ha aperto un'inchiesta sulla corretta applicazione da parte del club azzurro dei protocolli sanitari validati dal Comitato Tecnico Scientifico. Il capo dell'ufficio a tal proposito ha chiesto copia della corrispondenza tra la Asl, la Regione Campania e la società di De Laurentiis.
Perché la Procura Figc indaga sull'applicazione del protocollo del Napoli
La Procura della Federazione Italiana Giuoco Calcio si muove sul caso che in questo week-end ha catalizzato l'attenzione in Italia, ovvero la mancata partenza del Napoli per la trasferta in casa della Juventus. È stata aperta un'indagine sulla corretta applicazione delle procedure relative ai protocollo sanitari del Cts da parte del Napoli. Dopo la positività di un calciatore viene di norma aperto un procedimento per verificare i comportamenti successi, e come si muovono i club. In quest'ambito il numero uno della Procura Giuseppe Chinè vuole verificare tutta la corrispondenza tra la Asl, la Regione e il Napoli, attraverso la copia della corrispondenza tra le parti.
Nelle scorse ore anche il Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea ha deciso di prendere tempo prima di emettere il verdetto su Juventus-Napoli. Un modo di analizzare meglio la situazione relativa alla mancata presenza dei partenopei allo Stadium, con la richiesta di un supplemento d'indagine con tanto di spedizione degli atti alla Procura federale. Gli azzurri rischiano in in base al comma 4 dell'articolo 10 del Codice di essere puniti con la sconfitta a tavolino e il punto di penalizzazione in classifica.
Nella serata di ieri la Juventus attraverso le parole del presidente Agnelli ha ribadito la sua posizione. I bianconeri hanno sottolineato di essersi attenuti al regolamento, con un riferimeno al modo in cui il Napoli invece ha reagito alle positività riscontrate negli ultimi due giorni e in particolare al fatto che il gruppo squadra non è stato portato in isolamento al centro sportivo per creare una ‘bolla', ma ogni calciatore ha fatto rientro al proprio domicilio. Una situazione su cui indaga anche la Procura federale.