Juve a zero titoli e Coppa Italia all’Inter? Scudetto al Milan: la storia può ripetersi
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La chiusura di questa stagione a "zero tituli" per la Juventus e la conquista della Coppa Italia da parte dell'Inter, potrebbero essere segni premonitori per le sorti dell'ultimo verdetto di questa stagione: l'assegnazione dello scudetto. Se è vero che "la storia si ripete", infatti, l'ultima volta che i bianconeri chiusero senza portare alcun trofeo in bacheca era il 2011: in quella stagione di Serie A 2010/11, a conquistare la Coppa Italia era stata proprio l'Inter, mentre lo scudetto era stato vinto dal Milan dello stesso Massimiliano Allegri.
La suggestione è curiosa: sulla panchina della Juventus in quella stagione c'era Luigi Del Neri. La Juventus non aveva nomi di rilievo in rosa, a parte quello dello storico capitano Alessandro Del Piero e un giovanissimo e promettente Leonardo Bonucci, oltre al solito Chiellini, che proprio ieri mentre annunciava il suo addio ricordava quella stagione. Un'annata fatta di alti e bassi quella dei bianconeri, che in attacco avevano Quagliarella, Toni, Iaquinta, Matri (preso a gennaio dal Cagliari) e appunto Del Piero. Sulle fasce invece spunta il nome di un rimpianto bianconero, un giocatore che sembrava promettere benissimo ma che rimarrà solo una meteora: Milos Krasic.
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L'Inter invece era in uno status completamente diverso da quello di adesso. Veniva dal triplete e Mourinho aveva appena abbandonato la panchina. Aveva cominciato la sua fase calante e concluso il suo ciclo, un po' come la Juventus dell'anno scorso guidata da Andrea Pirlo. Era riuscita a vincere la Coppa Italia guidata da Leonardo, in finale contro il Palermo. Poi, in campionato, aveva fatto più fatica di quanto ci si aspettasse, per l'ottimo organico: agli eroi del triplete si erano aggiunti Pazzini, Suazo, Mancini e il buonissimo prospetto Ranocchia, reduce da una fantastica stagione al Bari. In panchina Leonardo era succeduto a Benitez, che vince invece la Supercoppa italiana. L'Inter era riuscita comunque a combattere nella lotta scudetto quasi fino alla fine, ma aveva perso entrambi gli scontri diretti con i cugini rossoneri.
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Il Milan di quell'anno faceva paura a tutti: in attacco figuravano nomi come Ibrahimovic, Robinho, Pato e Cassano. Dietro c'erano i colossi Thiago Silva e Nesta, a centrocampo i senatori Seedorf, Ambrosini, Gattuso, Pirlo e il più giovane Boateng. I rossoneri quell'anno scendevano in campo e giocavano a occhi chiusi, consapevoli delle proprie qualità individuali. In panchina sedeva Allegri e non doveva far altro che limitarsi a mettere la formazione in campo. I diavoli si erano dimostrati nettamente i più forti sul campo e si laurearono campioni d'Italia sul campo dell'Olimpico, grazie ad uno 0-0 contro la Roma.
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Da quella stagione sono passati ben 11 anni e si sa che in un decennio il mondo del calcio si trasforma radicalmente, oltre che per i giocatori in campo, anche per ideologie e evoluzioni tattiche. Proprio per questo, il finale di questa stagione potrebbe anche essere diverso nei titoli conquistati dalle due milanesi, che ora sono prontissime a duellare a distanza nel penultimo round di Serie A.
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