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Justin Cornejo muore a 20 anni dopo aver subito un colpo alla testa: “Riposa in pace fratellino”

Il giovane portiere del club ecuadoriano, Barcelona Sc de Guayaquil, aveva riportato grani lesioni cerebrali in seguito a una caduta. Il cordoglio della società e dei compagni di squadra: “Nessuna parola o frase può cancellare il dolore che proviamo in questo momento”.
A cura di Maurizio De Santis
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La notizia più triste e dolorosa arriva dall'altra parte del mondo: rimbalza dall'Ecuador e racconta della morte di Justin Cornejo, ventenne portiere del Barcelona Sc de Guayaquil, la società più titolata del Paese sudamericano. Il decesso è avvenuto dopo alcuni giorni di agonia in ospedale dove il giovane era stato ricoverato per aver battuto con violenza la testa in seguito a un incidente domestico: le sue condizioni erano apparse subito disperate a causa delle gravi lesioni riportate per il colpo subito successivamente a una caduta. L'estremo difensore era stato rinvenuto privo di sensi in bagno e quando è stato sottoposto a esami strumentali è stato subito che i danni cerebrali erano preoccupanti.

L'episodio aveva lasciato sotto shock la società che, considerata la situazione, aveva anche chiesto il rinvio della partita contro il Bragantino: opzione respinta perché sia gli arbitri sia la formazione avversaria erano già arrivati nella città che affaccia sul Pacifico. "Nessuna parola o frase può cancellare il dolore che proviamo in questo momento – si legge nel messaggio di cordoglio condiviso sui social dalla dirigenza -. Il ricordo che ci lascia ci darà la forza per superare questo grande dolore. Justin, sarai sempre nei nostri cuori".

La sorte è stata davvero beffarda con Cornejo che era giunto alle soglie della prima squadra in qualità di terzo portiere ma aveva dinanzi a sé una carriera ancora tutta da scoprire nonostante fosse ancora all'ombra dell'argentino Javier Burrai e dell'ecuadoriano Víctor Montoya. Il suo debutto in prima divisione non era poi così lontano, soprattutto dopo aver ricevuto la grande soddisfazione di essere convocato nella nazionale Under 20 del suo Paese.

"Non riesco a superare una cosa del genere. Riposa in pace, fratellino", sono le parole usate da uno dei compagni di squadra, Allen Obando. È stato uno dei primi a dedicare un ricordo commosso all'estremo difensore strappato alla vita nel fiore degli anni. Dello stesso tenore anche la frase espressa da Dylan Luque e di altri giovani calciatori: "Ci fa male dirti addio, ma troviamo conforto nei momenti meravigliosi che abbiamo condiviso. Sei stato e sarai sempre una persona eccellente, un amico e, più di un amico, un fratello". In molti gli avevano già fatto visita in ospedale confidando nel miracolo e che potesse superare quel momento critico Nella lista di pensieri e tributi ce n'è anche un altro molto toccante: "Da oggi in cielo c'è una stella in più e anche se ci mancherai qui sulla terra, sappiamo che veglierai su di noi dall'alto".

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