Juan Jesus smonta la decisione del Giudice Sportivo su Acerbi: elenca le 4 cose che non tornano
Juan Jesus rompe il silenzio dopo la decisione del giudice sportivo che ha assolto Francesco Acerbi dall'accusa di razzismo. Il difensore dell'Inter non è stato punito per mancanza di prove e dunque non c'erano riscontri sufficienti per confermare l'insulto razzista denunciato dal brasiliano. Il giocatore del Napoli ha deciso di esporsi attraverso un comunicato diffuso sul sito ufficiale della sua squadra, in cui ribadisce l'amarezza e la delusione l'esito della vicenda. Ci sono quattro punti in particolare che il giocatore non riesce a capire, comportamenti che per lui non sono coerenti con la decisione di assolvere l'interista.
Acerbi è stato assolto, ma Juan Jesus continua a portare avanti la sua tesi. Durante l'ultimo Inter-Napoli aveva denunciato il comportamento dell'avversario all'arbitro La Penna: "Sono sinceramente avvilito dall’esito di una vicenda grave che ho avuto l’unico torto di aver gestito “da signore”, evitando di interrompere un’importante partita con tutti i disagi che avrebbe comportato agli spettatori che stavano assistendo al match, e confidando che il mio atteggiamento sarebbe stato rispettato e preso, forse, ad esempio".
La decisione del giudice sportivo non ha soddisfatto il difensore azzurro che, a caldo, ha deciso di non esporsi ma di lanciare un messaggio fortissimo attraverso l'immagine del suo profilo Instagram che richiama la lotta al razzismo. La sentenza e le sue motivazioni non lo hanno convinto, soprattutto perché l'insulto sarebbe stato ritenuto offensivo ma non discriminatorio. Juan Jesus elenca i quattro punti della sentenza che a suo modo di vedere non tornano: "Non mi sento in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che “è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa” ed il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e “in buona fede” avrei percepito. Non capisco, davvero, in che modo la frase “'vai via nero, sei solo un negro …” possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria".
Poi il comunicato prosegue con la descrizione di quegli attimi concitati in campo che lasciano ancora dubbioso Juan Jesus. Sotto accusa è finito anche il comportamento di Acerbi che prima si è scusato con l'azzurro, ma il giorno dopo ha presentato una versione diversa della storia: "Non comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una “semplice offesa” rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la VAR, la partita è stata interrotta per oltre 1 minuto ed i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto".