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Josè Mourinho può diventare ct del Portogallo senza lasciare la Roma: cosa dice il regolamento

Dopo l’amara eliminazione dai Mondiali, il Portogallo è alla ricerca del sostituto di Fernando Santos. Tra i più corteggiati c’è Josè Mourinho e lo Special One potrebbe diventare ct anche senza rinunciare alla panchina della Roma.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Portogallo è alla ricerca del nuovo commissario tecnico post Mondiali e la Federcalcio lusitana ha tutta l'intenzione di sciogliere il nodo il prima possibile. Fernando Santos ha salutato la Nazionale nei giorni successivi all'amara eliminazione in Qatar e al momento il suo posto resta libero, in attesa di valutare attentamente tutte le alternative, tra cui spicca Josè Mourinho attualmente in patria per la tournée con la Roma e "pressato" perché accetti l'incarico. Che potrebbe svolgere parallelamente a quello in giallorosso.

Le conseguenze negative di un Mondiale si toccano spesso con mano guardando alla panchina delle nazionali maggiormente deluse. Chi viene eliminato malamente spesso decide di cambiare guida tecnica, provando a chiudere nell'immediato un ciclo in previsione di uno nuovo che, si spera, possa essere vincente. E' accaduto alla panchina della Spagna con l'addio a Luis Enrique, a quella del Belgio dove ha lasciato Roberto Martinez. Lo stesso Brasile ha visto le dimissioni di Tite dopo la deludente campagna iridata in Qatar. Non poteva essere da meno la Federcalcio portoghese che ha salutato Santos e ora è alla ricerca di un sostituto.

Fernando Santos ai Mondiali durante l'ultima partita del Portogallo, eliminato dal Marocco
Fernando Santos ai Mondiali durante l'ultima partita del Portogallo, eliminato dal Marocco

Al momento, si stanno valutando diversi profili con un nome in pole, sia per opportunità sia per continuità: Rui Jorge, attuale commissario dell'Under 21 lusitana che potrebbe compiere il passaggio in prima squadra. Ma ci sono altre candidature, almeno sulla carta, tra cui quella prestigiosa di José Mourinho. Lo Special One è stato indicato come il sostituto maggiormente apprezzato e gradito, ricevendo enormi consensi in patria anche perché in passato non ha mai negato che prima della conclusione della sua prestigiosa carriera, gli sarebbe piaciuto confrontarsi con una Nazionale.

Cosa ci sarebbe di meglio di un posto da commissario tecnico nel suo Portogallo? A livello di fascino, ambizioni e obiettivi, nulla regge il confronto di coronare il sogno di essere alla guida della propria Nazionale ma lo Special One non si è mai pronunciato dal giorno in cui è iniziato insistentemente a circolare il suo nome quale nuovo ct. Mourinho e la Roma si trovano in Portogallo per una tournèe invernale, il tecnico non rientrerà a Roma se non dopo Natale e in patria sperano che questi siano i giorni decisivi perché possa prendere la decisione giusta circondato dal calore e dall'affetto dei suoi connazionali.

Josè Mourinho è legato da un contratto con la Roma che scade solamente nel giugno del 2024, in un progetto a medio-lungo termine voluto fortemente un paio di stagioni fa dalla presidenza americana giallorossa che aveva individuato nello Special One, l'asso nella manica per riportare la Roma ad essere un club vincente. Missione compiuta, con la storica vittoria in Conference League e un progetto che continua tutt'oggi dove l'obiettivo principale dichiarato è il ritorno in Champions League. Ora, però, la corte del Portogallo che potrebbe anche frenare – se non rivedere – i piani societari.

Josè Mourinho con il trofeo della Conference League, vinta alla guida della Roma
Josè Mourinho con il trofeo della Conference League, vinta alla guida della Roma

Eppure resta intatta anche la possibilità che Mourinho possa restare contemporaneamente sia sulla panchina della Roma sia su quella del Portogallo. In Italia, infatti, non c'è alcuna regola che vieti il cosiddetto "doppio incarico", che all'estero è quasi da sempre una prassi che ha visto negli anni diversi allenatori ricoprire in contemporanea due ruoli: Ragnick è stato tecnico del Manchester United e dell’Austria, Terim ha guidato in parallelo il Galatasaray e la Turchia, Hiddink il Chelsea e la Russia, Advocaat l'Az e il Belgio.

Per le regole della nostra Federcalcio il commissario tecnico della Nazionale non può prendersi in contemporanea l'incarico di guidare anche un club, secondo quanto riporta l'articolo 40, al comma 4: "Gli Allenatori Responsabili delle Squadre Nazionali della FIGC ed i loro Vice nel corso della medesima stagione sportiva, non possono tesserarsi né, indipendentemente dal tesseramento, svolgere attività per società, neppure con mansioni diverse, salvo che il contratto economico non sia stato risolto consensualmente". Ma non vi è alcuna restrizione nel caso contrario, ovvero se un allenatore di un club sia chiamato al ruolo di ct di una Nazionale i cui regolamenti Federali non vietino il doppio incarico.

L'articolo 40 (comma 4) del Regolamento tecnico della FIGC
L'articolo 40 (comma 4) del Regolamento tecnico della FIGC

Nel caso del Portogallo, la Federcalcio lusitana non vieta l'eventuale accordo con una società estera e così Josè Mourinho non sarebbe costretto a scegliere tra la propria Nazionale e la Roma. Basterebbe l'autorizzazione ufficiale da parte della società d'appartenenza. Se il club giallorosso, di fronte all'eventuale richiesta dello Special One di poter prendere l'incarico di ct, acconsentisse, Josè Mourinho aprirebbe anche in Italia la strada del "doppio incarico". E sarebbe – dai tempi di Herrera – il primo. Ancora una volta.

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