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Jorginho studia già per diventare un allenatore: all’Arsenal gli hanno tracciato il cammino

Jorginho non ha mai sognato di diventare allenatore, ma una casualità avvenuta all’Arsenal gli ha fatto cambiare idea: “Stare in campo con i giocatori mi ha fatto innamorare”
A cura di Ada Cotugno
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Sotto la guida di Mikel Arteta Jorginho fa girare il centrocampo dell'Arsenal, ma l'allenatore spagnolo potrebbe diventare una fonte di ispirazione anche per il futuro. Nonostante a 32 anni il giorno del ritiro dalle scene sia ancora lontano l'ex giocatore del Napoli ha cominciato a pesare sempre più spesso a cosa succederà quando appenderà gli scarpini al chiodo: da quando è arrivato in Premier League la sua prospettiva è cambiata e soltanto di recente ha ben fissato i suoi obiettivi, sognando una carriera da allenatore. Come tanti altri prima di lui anche l'italo-brasiliano ha deciso di non lasciare il mondo del calcio, ma il desiderio di passare in panchina è nato soltanto da poco, per pura casualità.

Il sogno di Jorginho: è pronto per la panchina

Il centrocampista si è raccontato nel podcast di Seaman Says e, dopo aver raccontato qualche aneddoto proveniente dallo spogliatoio dell'Arsenal, ha cominciato a spalancare le porte sul suo futuro. L'amore per il calcio è sempre stato sopra ogni cosa, tanto che già nei primi anni della sua carriera la famiglia vedeva per lui un destino diretto verso la panchina: "Per come sono fatto e per quanto amo il gioco, i miei amici a casa, la mia famiglia, da quando avevo 18 o 19 anni, mi dicevano sempre ‘diventerai un allenatore'. E io dicevo: ‘Non esiste, voglio essere coinvolto nel calcio, ma non c'è speranza o possibilità che diventi un allenatore'".

Una fermezza incredibile per un giovane ragazzo che non ha mai vacillato, fino a quando per pura casualità all'Arsenal non gli si è presentata una proposta irrinunciabile. Ed è proprio a Londra che il suo pensiero ha cominciato a mutare, aprendogli prospettive mai valutate prima: "Poi sono venuto all'Arsenal e mi hanno chiesto se volessi fare i corsi e io ho detto ‘no, non voglio fare l'allenatore'. Dopo un po' di incoraggiamento li ho fatti e durante la prima sessione mi sono detto: ‘Oh no, perché l'ho fatto, ora sono nei guai', e penso che ora lo farò".

Da quel momento in poi è stato amore a prima vista: "Stare in campo con i giocatori mi ha fatto innamorare. È stato così soddisfacente, quando vedi che le cose vengono fuori e funzionano come ti aspettavi, è stato così bello". Il giorno del ritiro dal calcio come giocatore è ancora lontano, ma almeno adesso Jorginho ha le idee chiare su cosa fare in futuro: potrebbe seguire i passi degli allenatori con i quali ha lavorato nel corso degli anni, entrando a far parte della nuova generazione di tecnici pronti a sbarcare nel calcio europeo fra qualche anno.

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