Jorginho dopo Milan-Chelsea: “Il rigore per me c’era”. Poi non si trattiene e scoppia a ridere
Il Milan è uscito sconfitto anche nella seconda partita giocata col Chelsea nel girone E di Champions League: dopo lo 0-3 a Stamford Bridge della scorsa settimana, è arrivato lo 0-2 casalingo martedì sera. Un risultato che complica parecchio la strada dei rossoneri verso la qualificazione agli ottavi di finale, anche se hanno ancora il proprio destino nelle loro mani.
Se infatti la squadra di Pioli dovesse battere la Dinamo Zagabria in trasferta e poi il Salisburgo a San Siro nell'ultimo turno, allora non dovrebbe curarsi degli altri risultati, essendo già sicuro del passaggio alla fase a eliminazione diretta. La sfida di ieri è stata indirizzata in maniera molto pesante dalla contestatissima decisione dell'arbitro tedesco Siebert, che al 21′ ha fischiato un calcio di rigore per il Chelsea e contestualmente espulso Tomori per il fallo su Mount. Un intervento la cui valutazione era del tutto discrezionale del direttore di gara e forse avrebbe potuto non essere sanzionato col penalty.
Diversa la questione dell'espulsione, del tutto automatica – regolamento alla mano – una volta che era stata concessa la massima punizione. Dal dischetto non ha sbagliato Jorginho, la cui rete è stata seguita nel primo tempo da quella di Aubameyang, non dando ai rossoneri ridotti in dieci uomini la possibilità di rimettere in sesto la gara. Nel dopo partita ai microfoni di Sky si è presentato proprio Jorginho, al quale è stato chiesto dallo studio se il rigore c'era.
"Per me c'era il rigore", ha risposto il nazionale brasiliano, che tuttavia subito dopo non è riuscito a trattenersi ed è scoppiato in una fragorosa risata, dal sapore di beffa ulteriore per i milanisti. "Magari non il cartellino rosso, ma il rigore c'era tutto", ha continuato ridendo il 30enne ex Napoli. Evidentemente anche in casa Chelsea qualche dubbio c'è sul penalty concesso in maniera un po' generosa.
Del resto lo stesso Mount – protagonista dell'azione – non è stato così convinto sull'argomento: "C'era il rigore? Forse si. Non credo invece che ci fosse l'espulsione". Un'ammissione che non cambierà nulla per il Milan, che anzi si sente ancora più penalizzato dall'operato di Siebert.