Jorginho direttore d’orchestra dell’Italia a Euro 2020: numeri pazzeschi e leadership silenziosa
Ci sono calciatori più appariscenti di altri, per modo di giocare e per caratteristiche. Questo, però, non esclude l'importanza di chi fa il suo nel più assoluto silenzio e non ha problemi a lasciare le luci della ribalta agli altri. Uno di questi è certamente Jorginho, uomo insostituibile nel Chelsea e nella Nazionale Italiana. Il centrocampista classe 1991 dopo aver stupito l'Europa con il suo club ora sta facendo lo stesso in maglia azzurra e sempre più persone si accorgono della sua importanza al centro dello scacchiere tattico di Roberto Mancini. Si tratta di un calciatore con caratteristiche uniche in tutto il torneo e queste sue qualità permettono anche agli Azzurri di poter esprimersi nel modo in cui stanno facendo: palleggio di alta qualità, ottima gestione del pallone e dei momenti del match e gioco in verticale appena c'è lo spazio giusto per andare a cercare la porta avversaria.
Possono sembrare parole banali, che vengono ripetute continuamente da qualche tempo, ma ci sono delle situazioni di gioco che fanno capire davvero l'importanza del numero 8 azzurro nel piano tattico azzurro e la gara contro il Galles è stata l'ennesima conferma: Jorginho è uno dei tre che è partito titolare nonostante l'ampio turnover del CT, ha diretto le operazioni di costruzione del gioco in maniera impeccabile per i 75′ in cui è stato in campo e ha dato una mano anche in fase difensiva nelle occasioni in cui i compagni hanno avuto bisogno.
Se dovessimo guardare, invece, solo ai ‘freddi' numeri riscontriamo che Jorginho ha completato 190 su 203 passaggi tentati in questo campionato europeo di calcio e la media di successo è del 94% in tre partite. Dato assolutamente pazzesco. Ieri nel primo tempo è stato l'unico giocatore di movimento a non sbagliare un solo passaggio nel primo tempo: 28 passaggi riusciti su 28 tentati.
C'è un frame più di altri che spiega l'importanza di Jorginho in questo sistema di gioco e in questo gruppo: intorno alla mezz'ora del primo tempo Belotti si abbassa per cercare lo scambio con Emerson Palmieri che sta portando palla sulla sinistra ma il numero 8 invita il compagno con un gesto a cercare la profondità, non il movimento che sta facendo, perché così permette ai compagni di muovere meglio la palla lasciandogli gli spazio e non intasando le vie centrali del campo.
Comanda il pressing e richiama i compagni quando c'è da attendere. Conosce i tempi di gioco e in ogni match sembra esprimere delle conoscenze maggiori rispetto a quello precedente. Questo è Jorge Luiz Frello Filho, noto a tutti come Jorginho, il vero direttore d'orchestra in campo di questa bella Italia.