John Herdman, l’allenatore “dei due generi” che vuole stupire ancora con il Canada
C’è un allenatore inglese che ai Mondiali in Qatar sarà seguito dall’intero popolo del suo Paese e che, qualsiasi risultato la Nazionale otterrà, sarà per sempre ringraziato e sicuramente riconfermato alla guida della squadra. Non stiamo parlando di Southgate, sempre più malvisto e messo in discussione in Inghilterra, ma di John Herdman, che ha riportato il Canada ai Mondiali dopo 36 anni di assenza.
Herdman nasce a Consett, nel nord dell’Inghilterra e si laurea all’Università di Leeds in Scienze dello Sport. Gioca a calcio in campionati amatoriali, ma nasce praticamente allenatore. Inizia a farlo nelle giovanili del Southampton quando lui è appena qualche anno più vecchio dei calciatori che allena e mentre si ritrova alcuni di loro come studenti, in quanto è il loro professore di Educazione Fisica. Si stanca però subito di un coinvolgimento part-time e delle poche opportunità che gli dà il calcio inglese e cerca un progetto più grande, che lo coinvolga di più, scegliendo di andare in Nuova Zelanda.
Appena arrivato viene subito cooptato dalla Federazione che dopo tre anni gli affida la Nazionale femminile, guidata dal 2006 al 2011. Herdman letteralmente crea la Nazionale di calcio neozelandese, facendola arrivare a un buon livello internazionale in pochi anni. Prima di lui la Nuova Zelanda non aveva mai partecipato ai Giochi Olimpici né ai Mondiali. Con lui in panchina partecipa a due Mondiali e alle Olimpiadi di Pechino 2008, capitando in un girone terribile ma dando filo da torcere a due squadroni come Norvegia e Giappone, per soccombere poi 4-0 contro gli Stati Uniti alla fine medaglia d’oro.
Il suo modo di fare calcio e soprattutto di gestire ogni aspetto della squadra e dell’organizzazione viene subito notato dai dirigenti canadesi, che lo chiamano per guidare la Nazionale femminile dal 2011. Il materiale umano in Canada è molto diverso rispetto alla Nuova Zelanda e Herdman vince subito. Ai Pan American Games del 2011 il Canada batte il Brasile ai rigori. I due grandi eventi successivi sono le due Olimpiadi di Londra e Rio de Janiero, dove riesce ad ottenere due bronzi, vincendo prima una finalina contro la Francia (dopo la più bella partita della storia del calcio femminile: USA-Canada, semifinale olimpica, 4-3 per le americane che vincono con un gol di Alexandra Morgan al 123’ dei tempi supplementari) e poi un’altra in Brasile contro le padrone di casa.
Si arriva poi così a quello che stiamo vivendo oggi. L’8 gennaio 2018, in maniera del tutto inaspettata per la prassi del calcio mondiale, ma con una visione assolutamente geniale per chi ha visto come pensa e fa mettere in pratica il calcio John Herdman, dalla Nazionale femminile del Canada (lo sviluppo del suo lavoro lo scorso anno ha portato all’oro olimpico) passa a quella maschile, stupendo tutti coloro che non conoscevano questo bravissimo allenatore. Il coraggio della Federazione fa il pari con il coraggio di Herdman, il quale poteva tornare in patria e allenare la Nazionale femminile dell’Inghilterra, approfittando della crescita del movimento che questa estate ha portato alla vittoria degli Europei.
La Federazione canadese gli ha dato non solo la Nazionale ma soprattutto il futuro del calcio del Paese. Herdman è anche Direttore Nazionale di tutte le formazioni nazionali a partire dai 14 anni in su. Quello che Herdman doveva fare infatti era costruire una Nazionale del Canada più che accettabile per il grande appuntamento dei Mondiali casalinghi (da organizzare con USA e Messico) del 2026. Ma Herdman non ha aspettato tutto questo tempo e ha bruciato le tappe.
Ha trascinato la Nazionale dal 72esimo al 40esimo posto del Ranking FIFA, il più grande balzo in avanti del 2021. Ma non è finita qui, perché a febbraio del 2022 il Canada era in 33esima posizione. Cosa era successo per arrivare così in alto? Ha prima stravinto il primo girone di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022, vincendo tutte le partite contro Suriname, Bermuda, Aruba e Isole Cayman, poi nel girone finale formato da 8 squadre dell’area Nord e Centro americana, ha giocato 14 gare, con 8 vittorie, 2 pareggi e solo 2 sconfitte. Il Canada ha pareggiato in USA per 1-1, pareggiato in Messico, all’Estadio Atzeca, dominando per alcuni tratti della partita, in casa ha battuto il Costa Rica, il Messico e gli Stati Uniti, le altre tre squadre che parteciperanno a Qatar 2022.
Ha terminato il girone al primo posto in classifica. Insieme a questo ha migliorato e fatto diventare calciatori desiderati dalle grandi squadre europee gente come Cyle Larin, che oggi gioca al Club Brugge, Jonathan David, oggi al Lille e dando centralità ed esaltando il grande talento e la immensa forza di Alphonso Davies, strepitoso laterale del Bayern Monaco che in Nazionale è un tutto-campista capace di spaccare qualsiasi partita.
Tutto questo ha portato il Canada ai Mondiali, dopo la sola apparizione del 1986, con il 69% di vittorie in 45 partite, e ha fatto di John Herdman il primo ct della storia ad aver portato nella più importante competizione calcistica internazionale sia una Nazionale femminile che una maschile. Quando il Canada è stato sorteggiato con Belgio, Croazia e Marocco, molti hanno pensato che la storia dell’allenatore dei due generi era molto bella ma che sarebbe finita senza grandi squilli già al girone iniziale. Quello che Herdman ha inculcato ai suoi ragazzi è una frase divenuta una specie di mantra: “Non chiedere nulla, non aspettarti nulla, ma fai di tutto per vincere”. A una squadra che segue questi dettami e con un allenatore così, niente può essere negato.