John Dahl Tomasson in trionfo: l’ex Milan è diventato campione di Svezia con il Malmoe
I tifosi del Milan lo ricordano ancora con affetto per quelle tre stagioni in rossonero, quelli del Malmoe per aver riconquistato il titolo nazionale dopo tre anni di attesa. Grazie ai nove punti di vantaggio sull'Elfsborg, John Dahl Tomasson è infatti riuscito a vincere l'Allsvenskan (il massimo campionato svedese) a pochi mesi dal suo arrivo in panchina. Il 44enne ex attaccante danese, che da calciatore vinse Scudetto, Champions League e Mondiale per club con la società allora guidata da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, ha dunque fatto centro al primo colpo e confermato le sue qualità anche da allenatore proprio come hanno già fatto molti ex compagni di quel Milan targato Carlo Ancelotti.
"Sono felice di questo successo – ha dichiarato Tomasson in un'intervista concessa a ‘tuttomercatoweb' – Il Malmoe è storicamente il più grande club scandinavo e tale deve restare. Questo titolo vinto mi rende orgoglioso, anche se è arrivato nella stagione più inusuale e difficile della storia del calcio. È stata una stagione complicata e chiudere con una vittoria mi dà emozione e soddisfazione, anche se allo stesso tempo non mi ritengo mai soddisfatto e cerco sempre di migliorare".
L'importanza del Milan di Ancelotti
A rendere ancora più importante e suggestivo il trionfo di John Dahl Tomasson, che in passato ha ricoperto il ruolo di vice ct danese e allenato in Olanda, è il fatto di essere riuscito a vincere l'Allsvenskan come unico tecnico straniero del campionato svedese: "È vero, sono danese di nazionalità ma mi vedo come allenatore internazionale – ha aggiunto – Ho passato la mia vita all'estero nei più importanti paesi a livello calcistico. La mia filosofia è ispirata prevalentemente alla tradizione olandese, dove ho vissuto per anni, ma ho acquisito molto anche da Spagna e Germania".
"L'Italia e il Milan sono stati ovviamente importanti. Milanello è un posto fantastico dove poter giocare e migliorare. Sono certo che non sia una coincidenza che stiano venendo fuori così tanti allenatori da quel Milan. Gli allenatori che mi hanno ispirato sono stati molti. Potrei citare Pellegrini, Morten Olsen, Van Marwijk, Trapattoni, Beenhakker, e ovviamente anche Ancelotti: un leader che sapeva cosa doveva fare, riusciva a mantenere la calma e l'equilibrio nel gruppo – ha concluso Tomasson – È così che un allenatore dev'essere e a mio avviso Ancelotti era il miglior allenatore al mondo in quel periodo".