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John Bostock rifiutò un contratto decennale col Barcellona, ora gioca nei dilettanti: “Non ho rimpianti”

La surreale parabola di John Bostock che da enfant prodige del calcio inglese che rifiuta un contratto decennale con il Barcellona di Guardiola oggi a 32 anni è finito a giocare tra i dilettanti in Inghilterra: “Non ho rimpianti”.
A cura di Michele Mazzeo
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Oggi John Bostock ha 32 anni e gioca nel Solihull Moors Football Club che milita nella National League, la quinta serie inglese (la nostra Eccellenza), la prima fuori dal calcio professionistico. Sedici anni fa però il ragazzo nato vicino Londra da una famiglia di origini trinidadiane era considerato l'astro nascente del calcio inglese tanto da bruciare le tappe e diventare il più giovane esordiente di sempre con la maglia del Crystal Palace debuttando a soli 15 anni e 287 giorni in Championship e qualche settimana dopo anche in FA Cup.

Colonna delle nazionali giovanili inglesi (poi da grande ha scelto la nazionalità di Trinidad e Tobago), il talentuosissimo centrocampista classe 1992 attirò l'attenzione dei grandi club britannici ed europei, in particolare quella del Barcellona che stava gettando le basi per lo storico ciclo con al timone Pep Guardiola (che in quel momento allenava il Barcellona B e a fine stagione sarebbe passato a dirigere la prima squadra). I blaugrana erano disposti a tutto pur di portarlo in Catalogna tanto da offrirgli un contratto decennale che però rifiutò decidendo invece di accettare le avances del Tottenham per restare vicino casa.

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Agli Spurs, anche a causa delle enormi aspettative createsi intorno a lui, fece fatica a ritagliarsi uno spazio in prima squadra e scalare le gerarchie del tecnico Harry Redknapp e così, dopo aver giocato solo tre spezzoni di partita in Coppa Uefa, cominciò il suo peregrinare in prestito nelle categorie minori vestendo le maglie di Brentford, Hull City, Sheffield Wednesday e Swindon Town per poi attraversare l'Oceano e andare a giocare in MLS a Toronto senza però mai mettere in mostra quelle qualità che da ragazzino lo avevano portato ad essere considerato l'enfant prodige del calcio britannico. La sua carriera è quindi proseguita all'estero: in Belgio con l'Anversa e l'OH Leuven, in Francia con il Lens e il Tolosa e in Turchia con il Bursaspor. Poi nel 2020 il ritorno in Inghilterra con il Nottingham Forrest, il Doncaster e il Notts County.

Scaduto il contratto con la squadra che può fregiarsi del titolo di "club professionistico più antico del mondo" il classe '92 si è accasato ai dilettanti del Solihull Moors con cui ha firmato un contratto biennale. La sua carriera si è dunque evoluta con un parabola molto distante da quelle che erano le aspettative iniziali e le premesse, una carriera che avrebbe potuto prendere una direzione molto diversa qualora, quando era ancora un adolescente, avesse accettato quella proposta dal club che sotto la guida di Pep Guardiola ha segnato un'epoca del calcio internazionale. Eppure, come rivelato in una recentissima intervista rilasciata al sito ufficiale del Brentford (una delle sue tante ex squadre), in lui oggi non albergano rimpianti:

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"Non ho rimpianti. Sono sicuro che trasferirmi a Barcellona sarebbe stata una cosa molto, molto bella, ma al Tottenham ho incontrato mia moglie e, lontano dal campo, è lì che si è davvero forgiato il mio carattere. Certo, probabilmente non avrei scelto che la mia carriera prendesse questa direzione, ma sono molto contento che sia andata così perché mi ha reso davvero la persona che sono oggi" ha infatti detto John Bostock che ora è concentrato solamente a trascinare la sua nuova squadra tra i professionisti.

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